A testa bassa

Non è mai facile commentare partite del genere. L’Inter non è scesa in campo. I giallorossi hanno dominato dal primo al novantesimo minuto. La superiorità della Roma a tratti è stata imbarazzante. Si sono permessi anche il lusso di regalare un quarto d’ora di celebrità al buon Piscitella, giovane della Primavera. La sconfitta ha assunto una dimensione umiliante.

Ranieri decide di optare ancora per il 4-4-2. Si vede dal primo minuto il neo arrivato Palombo mentre per Poli, tra i migliori in campo contro il Palermo, c’è solo la panchina. La Roma prende subito il controllo del campo. Al 12’ arriva il primo gol romanista con Juan su calcio d’angolo. Il difensore può saltare tranquillamente con Maicon che si limita a guardarlo con la coda dell’occhio. La reazione dell’Inter è tutta in una sgroppata di Milito, l’unico in grado di impensierire minimamente la difesa giallorossa. Il suo partner Pazzini sembra giocare a nascondino. Al 42’ arriva il raddoppio con Borini, vero mattatore della partita.

Nell’intervallo il tecnico nerazzurro sostituisce Pazzini per Poli e Cordoba per Samuel (guaio muscolare per il difensore argentino, ndr). La disposizione tattica cambia, si passa al paradossalmente più difensivo 4-1-4-1. L’unico risultato è che Milito sarà ancora più isolato del primo tempo. Al 48’ segna nuovamente il giovane ex Chelsea Borini. Scorrono i titoli di coda: i protagonisti sono i giocatori giallorossi, le comparse quelli nerazzurri. Per dovere di cronaca dobbiamo registrare anche il gol di Bojan all’88’, quando la partita non ha più niente da dire.

La verità è che nelle ultime settimane i nerazzurri hanno perso lucidità. Fino a ieri sembrava che l’unico problema dell’Inter fosse il rapporto tra Sneijder e il suo allenatore Ranieri. Oggi, invece, è emersa un’altra realtà: la difesa è tornata a fare acqua e Wes può essere solo un valore aggiunto in un centrocampo con un così basso tasso tecnico.

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