Tutto il resto è noia

No, non ho detto gioia, ma noia noia noia. Tocca riprendere le parole di un interista d.o.c come Franco Califano per descrivere la partita di ieri sera.

Novanta minuti di noia, interrotta da due reti, la prima con la complicità di una difesa pornografica, la seconda frutto del caso. L’Inter quint’ultima in serie A  e matematicamente prima nel girone di Champions League con una giornata di anticipo stona quanto il figlio dell’operaio griffato da capo a piedi. La compagine nerazzurra ha la certezza di presentarsi al sorteggio di Nyon da testa di serie, così come Real e Bayern Monaco, il gotha del calcio europeo in questo momento insieme al Barcellona. Ci sarebbe da essere ottimisti, a maggior ragione se si considera che spagnoli e tedeschi non sono partiti con l’handicap come invece è capitato all’Inter con Gasperini. In realtà la trasferta turca lascia ancora tanti dubbi.

Ieri l’ “Hüseyin Avni Aker”, più che uno stadio del terzo millennio, sembrava una discoteca anni ’70: spazi intasati, quasi tutti fermi e quei pochi che si muovevano lo facevano solo per un lento. Nell’andamento lento generale c’è il rischio che Alvarez sia addirittura il più scattante e che l’annebbiato Milito trovi la lucidità per mandare il connazionale in rete. La carambola vincente di Altintop fissa il risultato sull’ 1 a 1 che va bene a tutti: Inter matematicamente prima e Trazbonspor che può accontentarsi del pareggio nell’ultima gara a Lille (sempre che il Cska non vinca a San Siro). Da quel momento in poi è monotonia e noia; lo sviluppo delle gare nerazzurre è più prevedibile del repertorio comico di un cabarettista di quart’ordine: fraseggi orizzontali alternati a lanci lunghi, intasamento centrale, fasce deserte, qualche brivido dietro per le disattenzioni di Lucio e qualche illusione davanti con i gol divorati da Zarate. Quando finisce la partita, il tifoso nerazzurro esulta per essere arrivato sveglio fino alla fine, ancor prima che per la qualificazione.

Ma un tifoso annoiato è pur sempre più rilassato di un tifoso deluso: è quello che devono aver pensato i fan del City di Balotelli&Mancini, a un passo dall’eliminazione nella fase a gironi. E’ a quel punto che anche al tifoso annoiato scappa un sorriso.

Giovanni Cassese

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