“Arriva Marcelino pane e vino” sarà il nuovo trend delle prime pagine

Marcelino pane e vino. Anticipazione esclusiva delle prime pagine dei più noti quotidiani sportivi al primo passo falso del probabile neo allenatore nerazzurro.

Dopotutto, dopo i vari Frank Di Burro e simili si può essere pronti anche a questo, non ci sarà da stupirsi se le bacheche di Facebook, Twitter e simili saranno inondate dalle foto del giovane protagonista del film e da fotomontaggi che vedranno al centro dell’attenzione le nuove avventure (si spera positive) dell’Inter. E via a storpiature del nome, nuove rime, scene di film doppiate a tema calcistico e chi più ne ha più ne metta. Che la stampa e i media rivoltino il coltello nella piaga di ogni tifoso interista ormai è chiaro. E finché la società non si farà sentire come la collega bianconera di Torino questi continui attacchi e speculazioni continueranno ad esserci. D’altronde fare casting per scegliere il nuovo allenatore come se si trattasse a X-Factor equivale a invitare il matto (o i media) alle sassate.

Marcellino pane e vino

Forse però invece di concentrarsi sul mero significato del gioco di parole si potrebbe invece pensare che nell’espressione ‘Marcellino pane e vino’ si nasconda il segreto per ripartire e tornare a livelli da Inter. Pane e vino. Semplicità, umiltà. Quel che serve ai nerazzurri probabilmente è ripartire da 0. La situazione si è fatta tragica, con un piede e mezzo fuori dall’Europa League, posizione nella parte destra della classifica e una società che sembra fin troppo confusa. Niente obiettivi irraggiungibili, basta paroloni e idee di gioco troppo complicate. Basta anche agli interventi dei giocatori che sembrano contro all’allenatore, basta a chi in campo cammina e che fuori parla troppo. Basta alle dichiarazioni di guerra della curva contro il proprio capitano.

Meno prime donne e più collettività. Tutti dovranno lavorare duro per tornare a lottare per le posizioni che contano, i giocatori dovranno seguire l’allenatore (chiunque esso sarà), l’allenatore dovrà far valere le proprie idee sia dentro che fuori dal campo.

Testa bassa e lavorare, solo questo. 

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