TS – La difesa nerazzurra non convince

Il mercato dell’Inter è stato sontuoso, ma….
Sì c’è un ma e riguarda la difesa ed il quotidiano Tutto Sport lo mette in evidenza.

Ranocchia per Juan Jesus, Ansaldi per Telles, Yao per Della Giovanna, il rientro di Andreolli, reduce dal brutto infortunio al tendine d’Achille 10 mesi fa.
Rispetto ai rinforzi arrivati negli altri reparti, i movimenti fatti nel reparto arretrato lasciano un po’ perplessi.
L’anno scorso quella nerazzurra è stata la terza miglior retroguardia del campionato, dietro Napoli e Juve, ma non sembra al pari del resto della rosa.

Dalla cintola in su sono stati messi fiori all’occhiello come Joao Mario, Candreva, Banega e Gabigol, il resto non pare all’altezza. Tolta la coppia titolatissima Miranda-Murillo, il rato appare da metà classifica. Ansaldi, anche se ancora infortunato può alzare il livello, ma Santon, D’Ambrosio e Nagatomo lasciano perplessi.
ranocchia
In mezzo poi le alternative sono Ranocchia, lontano parente della promessa che fu, Andreolli che rientra dopo un lungo infortunio e nel caso Medel. La carenza è evidente e la coperta, soprattutto visti i tre impegni che ci sono da affrontare, appare davvero corta.

Conoscendo de Boer, comunque, non sorprenderebbe se nel corso delle settimane trovassero spazio i giovani Miangue, già in campo col Palermo e Yao, reduce da un ottimo campionato col Crotone.

Riccardo Ferri, ascoltato dal quotidiano torinese, afferma: “Sicuramente analizzando il reparto, mancano un esterno di livello e un’alternativa in più in mezzo, però io confido nel recupero di Ranocchia: deve ritrovare se stesso, la sua credibilità. Ansaldi? E’ bravo, ha qualità, ma come dico da sempre, la qualità di un giocatore va misurata a San Siro, un palcoscenico diverso da altri e assai complicato. Io credo che l’Inter, tolta la Juventus, possa essere protagonista, la nuova proprietà ha investito tanto, più di altri facendo i conti fra entrate e uscite, ma deve trovare in fretta una fisionomia tattica precisa e la consapevolezza dei propri mezzi”.

Chi vivrà, vedrà.

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