Ivan Ramiro Cordoba, ex mai dimenticato in casa Inter, sta studiando da dirigente.
Lo sta facendo a New York al corso di International Sports Management alla Columbia University, con il professore che a suo tempo, ha formato Javier Zanetti.
L’ex colonna e bandiera nerazzurra, si รจ fermata ai microfoni della Gazzetta dello Sport e ha subito fatto capire le sue intenzioni: “Mi piacerebbe molto poter contribuire al bene della mia squadra del cuore. ย Io abito a Como e sono a disposizione. Se succedesse, sarebbe bello.ย Con lโingresso di Suning, ora cโรจ un inevitabile momento di transizione. Vorranno capire piรน a fondo le varie problematiche. Lโarrivo dei cinesi sarร positivo se faranno come Moratti. Per fare una squadra competitiva bisogna investire”.
Poi il colombiano analizza lo scorso campionato dell’Inter e dice che i continui cambi di proprietร si fanno sentire inevitabilmente anche in campo. Forse anche per questo l’anno passato non รจ andato secondo le aspettative. Un’altra cosa strana della scorsa stagione รจ che di solito Mancini punta sui soliti 11/14 giocatori e li fa giocare a memoria, mentre il campionato scorso non c’era un gioco equilibrato ed una formazione base.
Si dice contento per Bonucci, che si ricorda ai tempi della primavera nerazzurra, mentre dice che risulta ormai evidente che nessuno solo con il talento senza testa, arriva al top e Balotelli ne รจ l’esempio.
Poi si passa ai suoi allenatori:
Ha avuto allโInter undici allenatori. Peschi lei quelli piรน significativi per la sua carriera.
Ho imparato moltissimo da Cuper, Mancini, Mourinho e Leonardo. Mourinho รจ indiscutibilmente il piรน forte. Ha un metodo che nessuno riesce a duplicare. Nelย gioco e fuori dalย campo. Tutti i suoi allenamenti sono con il pallone, la cosa che piace di piรน a noi calciatori. E poi ti dร sempre una possibilitร , ma ti devi fare trovare pronto. Spesso te ne concede una se- conda, insomma, non รจ uno che ti accantona o ti taglia. Aveva- mo un ottimo rapporto, di quel- li franchi fra uomini veri. Abbiamo anche litigato, ma sapeva che certe mie critiche erano giuste e finiva per apprezzarle.
Per Cordoba l’avversario piรน forte e piรน imprevedibile รจ stato Ronaldo, il Fenomeno, che era di un’altra pianeta. Ricorda molto forte Ibrahimovic e rimpiange i duelli con Shevchenko.
L’ex difensore e dirigente nerazzurro chiude con i momenti piรน belli: “Il Triplete e il gol decisivo nella finale della Coppa America 2001. Ma fra le emozioni piรน for- ti cโรจ il primo trionfo con le giovanili del Rio Negro, la mia squadra da ragazzino”.