Saranno settimane di passione in casa Inter con la dirigenza che, oltre a vagliare soluzioni ed opportunità nel mercato, dovranno anche cucire un rapporto con il tecnico Roberto Mancini che, dopo il no a Yaya Tourè, avrà bisogno delle settimane di mercato per essere forse risolto.
Il tecnico di Jesi aveva puntato tanto sul centrocampista del Manchester City, forte di una grande stima ed amicizia che risale ai tempi insieme in terra inglese, ma il veto imposto dalla società ha raffreddato non poco la sintonia appena nata dopo l’avvento del gruppo cinese con la maggioranza del pacchetto azionario.
Un rapporto che, qualora avesse difficoltà ad essere ricomposto, potrebbe prevedere scenari diversi da quelli attuali. L’imprenditore Zhang, infatti, è estremamente convinto nella linea giovane e vorrebbe che il comandante fosse qualcuno che creda fermamente come lui al nuovo corso. E il nome per il magnate cinese già ci sarebbe e risponde al nome di Cesare Prandelli, allenatore che negli anni ha valorizzato tantissimi giovani calciatori già dai tempi dell’Atalanta e poi Fiorentina.
Un perfetto estimatore della linea verde tanto cara alla nuova proprietà. Giocatori come Gabriel Jesus o Joao Mario, passando da Marko Pjaca, potrebbero essere valorizzati al meglio da un tecnico come Prandelli che crede fermamente che il concetto di vittoria e progresso debba o comunque possa passare anche da giocatori giovani e di prospettiva.
Così come l’ex allenatore dell’Ajax Frank De Boer. Già tre anni fa, infatti, Erick Thohir si era mosso in prima persona per portare a Milano il giovane tecnico olandese ma poi la scelta fatta da Massimo Moratti è ricaduta sulla solidità di Walter Mazzarri. Ora il nome di De Boer, dopo la rescissione consensuale con i lancieri lo scorso maggio, sta richiamando l’attenzione dei dirigenti di Corso Vittorio Emanuele qualora l’equilibrio con Mancini si rompesse.
Il sogno rimane sempre Diego Simeone, ma probabilmente si dovra’ attendere qualche anno perche’ questo succeda nonostante il Cholo abbia dichiarato piu’ volte come nella Milano nerazzurra respirasse aria di casa.