Di buono c’è solo la porta inviolata (oltre ai 3 punti). Vittoria-chiave al Castellani ma si può fare di più

Anno nuovo, stessa Inter. O forse anche peggio, visto che le ultime prestazioni, Lazio esclusa, mostravano un’Inter più fluida e più pericolosa in avanti, con la solita forza dietro. Oggi però, almeno due passi indietro, fino alla sfida con il Bologna. La banda di Mancini stasera ha ricordato proprio quel match, giocato male, con poche occasioni, vincendo con un po’ di fortuna e qualche miracolo di Handanovic.

E’ lui l’uomo di copertina oggi. E se hai vinto, non è proprio un bene avere il portiere come migliore in campo. Diamo comunque merito anche a Miranda, muro impressionante per tranquillità e lucidità anche quando la squadra si perde un po’. Manca invece Murillo. Il colombiano mette in difficoltà i compagni con errori in appoggio e la solita irruenza positiva, oggi diventa frenetico e quasi non regala un rigore all’Empoli.

I nerazzurri comunque portano a casa 3 punti su uno dei campi più ostici del torneo, lasciando a secco Maccarone e compagni dopo 11 partite di fila. Non basta per giustificare la prestazione, ma basta per sottolineare come, nonostante tutto, la difesa regge, e per difesa si intende non solo la linea difensiva, ma tutta la fase. Medel e il suo lavoro sporco hanno disturbato Saponara, che ha dovuto allargare di molto il suo raggio d’azione. Kondogbia ha recuperato un bel numero di palloni fermando il giro palla toscano.

Si riparte dalla testa della classifica, con la difesa che regge e un centrocampo muscolare che tiene botta. Quella verve offensiva che si era intravista qualche volta deve tornare, ma intanto dopo la sosta, la preparazione di Doha che non sarà stata troppo leggera, era importante vincere. Per il bel gioco, ripassare tra un po’, magari quando anche Jovetic potrà mettere a disposizione il suo talento.

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