Tra interventi formidabili e buchi clamorosi, è un Murillo a due facce

Con quella faccia un pò cosi cantava Paolo Conte, parole adatte a Jeison Murillo, centrale difensivo dell’Inter sulla carta, procuratore di infarti con i fatti.

Ieri contro la Juve Murillo ha fatto impazzire San Siro, nel bene e nel male, ottimo nell’uno contro uno, pericolosissimo nell’atto di giocare la palla, regalando a Cuadrado un pallone da spingere in rete, poi annullando Zaza con le buone o con le cattive maniere, compreso un tackle in area che in diretta sembra rigore per l’irruenza del colombiano, ma visto poi al replay regala un gesto di ottima fattura.

Ha il merito di non spaventarsi mai, con Miranda l’intesa è da perfezionare e anche il pubblico di fede nerazzurra deve abituarsi ai due, non sono un muro come Samuel e Lucio, perché con loro gli attaccanti in area non entravano, sono, se cosi si può dire, più divertenti, nel senso che ad ogni intervento possono fare tutto bene o tutto il contrario.

Murillo però piace, deve solo spiegare che pur lasciando buchi clamorosi al centro dell’area poi riesce a colmare tutto, anche se dall’istante in cui dorme a quello in cui si sveglia e recupera palla il tifoso si spaventa, follia quasi degna della Pazza Inter, ma banco di prova contro i vari Cuadrado, Morata, Zaza e Mandzukic superato per la fiducia, sui modi ci sarà ancora da intervenire, ma finché non si subiscono gol ha ragione Murillo.

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