Inter-Samp: quanti intrecci!

La partita in programma questa sera a San Siro è sicuramente caratterizzata da un groviglio di storie, dentro e fuori dal campo, alcune delle quali verranno ricordate per sempre e altre subito dimenticate.

Di quest’ultima categoria fa parte il “filippino” di Ferrero e il leggero disagio che ha generato: difficile che un comunicato stampa con pubbliche scusa non possa sistemare tutto.

Al contrario è quasi impossibile che i tifosi della Samp dimentichino il gesto “non vi sento” esibito da Icardi l’anno scorso a Marassi dopo il gol dell’uno a zero: il giovane nueve nerazzurro, cresciuto proprio nelle giovanili dei blucerchiati e nella cantera del Barcellona, fu fischiato fin dall’inizio della partita, non solo per il suo addio alla Samp ma anche per le vicissitudini amorose del triangolo con Wanda Nara e Maxi Lopez, chiamato proprio a sostituire Maurito alla Doria.

La sensazione, però, è che l’intrigo più oscuro sia quello tra gli allenatori: da una parte Mazzarri, allenatore dei blucerchiati dal 2007 al 2009, la cui permanenza all’Inter resta comunque in bilico e e legata ai risultati; dall’altra Mihajlovic, condottiero dell’Inter di Mancini e vice del tecnico di Jesi nel quadriennio 2004-2008, amato e rispettato nell’ambiente interista. “Qualunque allenatore al mondo, compreso me, vorrebbe essere l’allenatore dell’Inter, ma non è questo il momento per parlarne, perché io ho troppo rispetto per gli altri tecnici per fare questi discorsi”, così il tecnico serbo in conferenza stampa prova a sfuggire alle domande su un suo possibile approdo alla panchina nerazzurra.

Parole di circostanza che non ingannano nessuno: come il buon Zenga anche Sinisa farebbe di tutto per allenare l’Inter in futuro.

Non lo può dire, ma è così.

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