Nella vittoria che ridà fiato ai polmoni dei tifosi e, in generale, di tutto l’ambiente nerazzurro, il contributo di Walter Gargano è stato fondamentale. Contro il Chievo, l’Inter ha ritrovato in un colpo solo sia i tre punti, sia un’idea di gioco che nelle ultime uscite aveva abbandonato la compagine allenata da Stramaccioni, bruciando nel giro di qualche partita tutto ciò che di buono era stato fatto fino a quel momento.
Tra le principali motivazioni della crisi nerazzurra vi erano senz’altro le lacune ereditate dal mercato estivo, con la grave “falla” riguardante l’assenza di un uomo capace di recuperar palla in mediana e far ripartire l’azione, liberando i centrocampisti di quantità come Mudingayi e lo stesso Gargano dal gravoso compito di costruire gioco.
Proprio l’uruguaiano ha risentito maggiormente di questa situazione, nata dalla mancanza di un vero regista all’interno della rosa nerazzurra. Dopo una prima parte di stagione in cui era riuscito a mettere in mostra le sue qualità, il centrocampista ex-Napoli stava vivendo, da qualche mese a questa parte, un forte periodo di appannamento che lo aveva messo in discussione.
L’impiego di Kuzmanovic nel ruolo di centrocampista davanti alla difesa nel match di San Siro contro i veneti ha permesso al Mota di tornare a giocare nel suo ruolo. Gargano infatti rende al meglio da mezz’ala e domenica contro il Chievo si è reso protagonista di una grande partita proprio in quella posizione: una prestazione a tutto tondo, con inserimenti, un palo su punizione e la solita corsa che da sempre contraddistingue l’uruguaiano e che gli permette di essere sempre uno degli ultimi ad arrendersi.
L’acquisto di Kuz e il ritorno di Stankovic permetteranno all’ex-Napoli di continuare a giocare in quel ruolo; in questo modo, liberato dall’onere di dover dettare i tempi di gioco e d’impostare l’azione, il centrocampista uruguaiano può fornire fiato e quantità indispensabili per la mediana nerazzurra.