Cristian Chivu non ha preso benissimo quello che è successo questa sera in campo per il match di Champions League. L’Inter ha rischiato contro il Kairat di non portare a casa tre punti e il tecnico nerazzurro non ha apprezzato il fatto di non averla sbloccata subito e poi di non averla chiusa. Di seguito le sue parole a ‘Prime Video’.
Inter, dopo il match col Kairat Chivu non le ha mandate a dire: le sue parole
A ‘Prime Video’, Cristian Chivu è apparso inizialmente nervoso e ha parlato così nel post-partita:
“Io sono il primo responsabile perché non sono riuscito a trasmettere l’importanza di questa partita. Qualcuno di loro l’ha forse sottovalutata, anche se non credo tanto. È difficile giocare ogni tre giorni, far calare i giocatori in una partita così. Mi prendo la responsabilità di non aver trasmesso quel qualcosa in più. Per me è una lezione, devo fare meglio da allenatore, trasmettere la voglia di essere determinanti”.
E poi ha aggiunto:
“Ora sono allenatore, devo fare meglio. Ci metto la faccia, i miei giocatori lo sanno. Capiscono quello che non è andato bene oggi. A vedere quello che è accaduto in campo, che non siamo riusciti a sbloccarla prima a chiuderla, qualche fantasma inizi a vederlo. Loro sono stati sempre in partita e noi abbiamo fatto fatica a esprimere il nostro gioco e quello che avevamo preparato”.
Nello specifico sul capitano nerazzurro ha dichiarato:
“Patto con Lautaro? Un giocatore non penso si permetterà mai di chiedermi di giocare, l’idea è stata mia. Sono stato io a farlo giocare 45’ perché so quanto pesa per un attaccante non segnare, quando ha dei brutti pensieri per farlo uscire dalla problematica sua perché per noi non è una problematica”.
E ancora, sul finale dell’intervista:
“Poi lui da capitano e da giocatore lo sente. Ha fatto gol e siamo contenti ma io sono più contento della scivolata che ha fatto in difesa per chiudere il cross perché è lo spirito che dobbiamo avere. Il calcio è un gioco, è anche felicità, non bisogna caricarsi più di tanto perché lui come tanti altri sono importanti. Bisogna giocare col sorriso”.