Retroscena di mercato clamoroso che riguarda un calciatore dell’Inter. Nello specifico, si tratta di Petar Sucic, ad oggi uno dei prospetti più interessanti della Serie A e di tutta Europa. Il centrocampista croato nel 2024 era seguito da numerosi top club, tra cui Milan e Juventus. I nerazzurri, però, sono riusciti a chiudere l’operazione con largo anticipo sulla concorrenza grazie all’intervento in prima persona del direttore sportivo Piero Ausilio.
Sucic-Inter, retroscena di mercato inedito: masterclass di Ausilio per anticipare le rivali
Il giornalista ed esperto di mercato Gianluigi Longari, nell’editoriale per Sportitalia, ha svelato un importante retroscena legato all’arrivo di Petar Sucic all’Inter. Il giovane centrocampista croato era stato approcciato da Milan e Juventus, oltre che da altri top club del panorama Europeo.
Poi, però, c’è stata una svolta cruciale quando il calciatore ha rimediato un grave infortunio. I nerazzurri hanno sfruttato questo inconveniente a loro vantaggio e hanno avuto la meglio sulla concorrenza, grazie ad un’intuizione di Piero Ausilio.
Il ds ha completato l’accordo con la Dinamo Zagabria nelle fasi finali del 2024 sulla base di 14 milioni di euro più bonus, una dimostrazione di fiducia importante mentre il calciatore viveva un momento drammatico dal punto di vista sportivo.

Inter, ecco come l’inconveniente della frattura al metatarso di Sucic è stato trasformato in opportunità
A fine novembre del 2024, Petar Sucic ha subito una frattura al metatarso che lo ha tenuto lontano dal rettangolo verde per più di tre mesi. Un infortunio pesante in un punto cruciale della carriera. Il lungo stop, però, non ha mai messo in discussione la fiducia dell’area tecnica del Biscione nei confronti del classe 2003.
Già da settembre di quell’anno, infatti, gli osservatori nerazzurri avevano individuato nel giovane croato un talento eccezionale. Per questo motivo, Piero Ausilio decise di non farsi condizionare dall’infortunio pesante e di chiudere l’affare in tempi rapidi, battendo sul tempo sia Cristiano Giuntoli che Giorgio Furlani.
 
 