Inter, Spalletti attacca Acerbi: “Ha detto di sì alla Nazionale, poi ha cambiato idea”

L’ex commissario tecnico della Nazionale torna sul caso Acerbi, raccontando nuovi retroscena del rifiuto alla convocazione prima di Italia-Norvegia.

Luciano Spalletti intervenuto al Festival dello Sport di Trento, l’ex commissario tecnico della Nazionale italiana ha riacceso i riflettori su uno dei casi più discussi dell’ultimo biennio azzurro: il rifiuto di Francesco Acerbi alla convocazione in vista del match contro la Norvegia.

Un episodio che, a distanza di mesi, resta ancora motivo di amarezza per il tecnico toscano, oggi libero da incarichi dopo l’avventura con l’Italia. Spalletti, da sempre fautore di una cultura della responsabilità e del confronto diretto, ha espresso parole dure nei confronti del difensore dell’Inter.

Il racconto del CT: “Mi aveva detto di sì, poi ha cambiato idea”

Lo ha fatto senza alzare i toni, ma con la fermezza che lo contraddistingue. La sua è una frase che sembra sintetizzare non solo la delusione personale, ma anche una riflessione più ampia sulla difficoltà, secondo Spalletti, di trasmettere valori di appartenenza e serietà all’interno del gruppo azzurro:

“Sono sempre più quelli che trovano scusanti per non assolvere i propri impegni e non prendersi responsabilità importanti. Non ci mettono la faccia e non si confrontano umanamente”.

Entrando nel dettaglio, Spalletti ha spiegato come si sia arrivati al punto di rottura con Acerbi. Ha così raccontato:

“Più volte l’ho chiamato ed aveva accettato. Quando l’ho convocato gli ho detto che il campo aveva parlato e che era, ed è, uno dei più forti. Pensavo potesse dare personalità al gruppo e far crescere i giovani. A distanza di qualche giorno dalla partita, però, mi ha mandato un messaggio per dire ‘ci ho ripensato, non vengo più’, tirando nuovamente fuori la storia di Juan Jesus”.

Il riferimento è al noto caso risalente alla scorsa stagione, quando Acerbi era stato accusato di un presunto insulto razzista nei confronti del difensore brasiliano del Napoli. Un episodio poi archiviato dalla giustizia sportiva, ma che aveva lasciato un segno profondo nel giocatore e nell’ambiente. Secondo Spalletti, quella vicenda avrebbe continuato a pesare psicologicamente sul difensore, al punto da spingerlo a rinunciare alla convocazione per timore di nuove polemiche.