“Marotta è rimasto nel Medioevo”: Inter, che bordata dal giornalista

A poco più di 24 ore dal rientro in Italia dell’Inter, è arrivata una bordata da parte di un giornalista nei confronti di Marotta. 

Psg 5, Inter 0: è questo il risultato che da diverse ore sta tuonando nel mondo del calcio, in Italia soprattutto. I nerazzurri sono tornati da Monaco con una brutta sconfitta sulle spalle, difficile da cancellare nel breve periodo. La dirigenza nerazzurra e la squadra ora devono ripartire, e l’occasione giusta per farlo è il Mondiale per Club, il cui inizio sarà il 15 giugno. L’Inter ha tutte le carte in tavola per mettersi in mostra e provare a svoltare dalla butta sconfitta subita in Champions League.

Inter, duro attacco nei confronti di Marotta: “Rimasto al Medioevo”

L’Inter ha cominciato un ciclo quattro anni fa con Simone Inzaghi, che ha prelevato la squadra dopo la vittoria del 19° Scudetto da Conte. Da lì è partito per un percorso, che ha portato a conquistare uno Scudetto, 2 Coppa Italia e 3 Supercoppa italiane. L’Inter ha poi raggiunto 2 finali di Champions League, entrambe perse. Forse proprio quest’ultima darà la svolta nell’ambiente nerazzurro.

Per molti opinionisti, Simone Inzaghi dovrebbe lasciare l’Inter per permettere alla squadra nerazzurra di ripartire con un ciclo, ma un giornalista in particolare è controcorrente. Parliamo di Paolo Ziliani, che ha attribuito le colpe a Giuseppe Marotta e non al tecnico nerazzurro:

“Con troppi giovani in campo non si vince”. Questo era il mantra di Marotta durante la sua esperienza alla Juve, e lo è ancora oggi. Le idee di un dirigente ormai datato, pagate a caro prezzo dall’Inter. Il più giovane giocatore dell’Inter in campo nella finale di Monaco è stato Bastoni (26 anni). Chi oggi dà la colpa a Simone Inzaghi è fuori strada: mentre i club di tutto il mondo investono sui giovani, Marotta è rimasto al Medioevo, né più né meno di quanto accadeva ai tempi della Juventus. Le sue dichiarazioni di allora e il cimitero degli elefanti dei sei mercati dell’Inter.

Scrivo oggi, tra l’unanime clamore mediatico di “bruciare la strega” rivolto a Simone Inzaghi, che la colpa della strage di Monaco e, più in generale, la responsabilità del crollo dell’Inter a fine stagione in ogni competizione in cui è stata coinvolta (Coppa Italia, Serie A e Champions League) non ricade su Inzaghi ma su Marotta. Il presidente, l’amministratore delegato e il deus ex machina dell’Inter, verso cui i media italiani ostentano un diffuso, generalizzato e apparentemente inspiegabile senso di deferenza.