In casa Inter non si placano le polemiche contro la classe arbitrale dopo il match con la Lazio. Un nuovo caso è finito nell’occhio del ciclone, provocando l’ira dei vertici nerazzurri.
La speranza appesa ad un filo. Sottile, ma ancora viva. Oggi è il giorno della verità. Dopo una cavalcata di 37 giornate, scopriremo chi si aggiudicherà lo scudetto. A bocce ferme, l’ipotesi più probabile è che il Napoli scucirà il tricolore dal petto delle casacce nerazzurre. Ma questo campionato ci ha abituato a sorprese. Ce ne saranno anche stasera? Chi può saperlo. Sarà una notte tutta da vivere, all’ombra del Vesuvio e sulle sponde del lago di Como. Due campi collegati, ma solamente in uno stadio tra il “Maradona” e il “Sinigaglia”, alla fine, si festeggerà.
Inter, la notte della verità: ma non si placa la furia per le scelte arbitrali
A poche ore dalla sfida finale, però, in molti, dalle parti di Appiano Gentile e in via della Liberazione, non riescono a levarsi di dosso il rammarico ma soprattutto il risentimento per il pareggio maturato domenica scorsa con la Lazio. Per i vertici nerazzurri il tocco di braccio di Bisseck è solo la punta dell’iceberg di una serie di errori che hanno penalizzato l’Inter negli ultimi mesi. Un episodio che ha lasciato strascichi pesanti nella sede interista, dove la protesta non si placa.

Come riporta l’edizione odierna di “Repubblica”, la società non ha per nulla gradito la gestione degli audio forniti alla trasmissione Open VAR, in onda su DAZN, che l’AIA utilizza per motivare le decisioni di campo. Dopo la mancata consegna degli audio tra l’arbitro Fabbri e il VAR in occasione del contatto nell’area giallorossa tra Bisseck e Ndicka durante il match con la Roma dello scorso 27 aprile, l’Inter lamenta di non aver potuto reperire la spiegazione a caldo dell’arbitro Chiffi a seguito dell’on field review al minuto 88 della gara con la Lazio, ma solo alcuni spezzoni del colloquio.
Inter, proteste per la gestione degli audio in Open VAR: possibile vertice a giugno
La dirigenza nerazzurra potrebbe portare le proprie argomentazioni durante il Consiglio Federale del prossimo 19 giugno, in cui probabilmente verranno chieste spiegazioni sul protocollo o possibile modifiche, se non addirittura nuovi nomi per i vertici arbitrali.

La sensazione è che la questione continuerà a tenere banco a lungo. Il tramonto della campionato 2024/2025 non placherà ulteriori calderoni.