Smaltita l’euforia per la pazza semifinale col Barcellona, l’Inter si appresta ad affrontare il Torino in match importante per la lotta scudetto
Anche se l’attenzione mediatica è quasi esclusivamente rivolta alla finale di Champions League col Paris Saint-Germain, l’Inter non vuole mollare la corsa per lo scudetto.
Si avvicina la sfida in programma domenica alle 18 sul campo del Torino per l’Inter di Simone Inzaghi. Un appuntamento importante che potrebbe permettere ai nerazzurri, anche se solo per poche ore, di riportarsi in vetta a pari punti col Napoli dato che la formazione allenata da Antonio Conte scenderà in campo alle 20.45 contro il Genoa allo stadio ‘Diego Armando Maradona’ di Fuorigrotta. Dunque, da un lato ci sarà l’esigenza di gestire le energie dopo le fatiche europee. Dall’altro, la volontà di non cedere nulla nella lotta al titolo nazionale.
Per la sfida in programma domenica sul campo della squadra allenata da Paolo Vanoli, il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi dovrà gestire diverse situazioni, tra giocatori infortunati e altri affaticati. Non dovrebbe esserci un turn-over totale, ma sicuramente qualcuno rifiaterà e alcuni big come Benjamin Pavard e Lautaro Martinez potrebbero addirittura non essere convocati per consentirgli di smaltire i rispettivi acciacchi fisici.
Assenza pesante per Torino-Inter: paura in allenamento
Quelle già annunciate però potrebbero non essere le uniche assenze per la sfida tra Torino e Inter in programma domenica alle 18 allo stadio Olimpico Grande Torino.

È in dubbio, infatti, la presenza dell’esterno norvegese Marcus Pedersen per il Torino. Il laterale granata, nelle scorse ore, è stato colpito da una forte pallonata al volto durante una seduta di allenamento. Un duro colpo che lo ha lasciato a terra per qualche minuto prima di essere trasferito in ospedale dove è stato sottoposto ad esami di rito. I controlli hanno dato esito negativo, ma le sue condizioni restano sotto la lente di ingrandimento dello staff medico granata e il tecnico Paolo Vanoli potrebbe decidere di preservarlo nonostante le già note asasenze dei vari Schuurs, Zapata, Njie e Salama, oltre alle condizioni non eccellenti di Ricci e Borna Sosa.