Zanetti elogia Lautaro: “Ogni anno fa uno step in più”, poi il retroscena sul suo arrivo

Inter, Zanetti elogia Lautaro Martinez per il suo rendimento e poi svela un retroscena sull’arrivo dell’argentino a Milano.

La storia dell’Inter è piena di argentini. L’ultimo che ha contribuito a scrivere pagine importanti della storia del club nerazzurro è stato Javier Zanetti. L’attuale vicepresidente della Beneamata ha vestito la maglia nerazzurra per 19 stagioni vincendo 5 campionati, una Champions League, una Coppa Uefa, un Mondiale per club, 4 Coppa Italia e 4 Supercoppa Italiana.

Un percorso vincente e romantico che i tifosi – e non solo – del club meneghino si augurano possa emulare anche Lautaro Martinez. Proprio sul Toro, e non solo, ha rilasciato delle dichiarazioni Pupi.

Le parole di Zanetti su Lautaro e non solo

Di seguito le parole di Javier Zanetti durante l’intervista al Corriere della Sera per presentare il suo terzo libroUn legame mondiale‘ che è in uscita.

Oltre me e Maradona, tra i 5 argentini più forti che hanno giocato in Italia per me c’è Angelillo. Poi Sivori della Juve, Batistuta, Milito e Cambiasso per la sua intelligenza.

Il vicepresidente dell’Inter ha proseguito elogiando Lautaro Martinez.

Ricordo quando siamo andati a prenderlo. Ha capito subito la grande opportunità che aveva. Ha saputo entrare nella cultura del calcio italiano e in quella dell’Inter. Se tu vedi, ogni anno Lautaro fa uno step in più.

Le parole di Zanetti su Lautaro Martinez
Zanetti parole Lautaro Martinez – LaPresse – spaziointer.it

Tra gli argomenti trattati c’è anche José Mourinho.

Allenatore peronista? Mou è così, è la sua forza. Sa rispondere a ogni situazione. Lui pensa, pensa sempre. Si prepara prima.

All’Inter, Zanetti è stato allenato anche da Roberto Mancini. Pupi è intervenuto riguardo il suo addio alla Nazionale e il passaggio in Arabia Saudita.

Conosco Mancio. Mi dispiace per questa situazione. Si poteva gestire meglio.

Ha poi concluso il suo intervento parlando di Milano.

Di Milano mi piace l’energia, meno la fretta. Se a Milano ti dico ‘Beppe, andiamo a prenderci un caffè?’ è una roba di tre minuti, poi tu vai a lavorare, io vado a lavorare. A Buenos Aires? Mezz’ora, come minimo.

Queste le parole di Zanetti al Corriere della Sera.

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