Inter-Fiorentina, parla il doppio ex: “Non tiferò, ho il cuore diviso!”

Dopo un periodo di vittorie e uno stato di forma invidiabile da parte dell’Inter, è arrivata domenica pomeriggio la sconfitta contro il Napoli, sconfitta che, però, non fa squillare nessun campanello d’allarme per i nerazzurri.

Infatti, la gara, meriti del Napoli a parte, è stata decisa più da episodi che da una partita sbagliata dei uomini di Inzaghi. Giocare in dieci per gran parte della partita e il grande turnover attuato hanno pesato e non poco, ma adesso bisogna subito voltare pagina.

L’Inter ha la possibilità di farlo già stasera, impegnata contro la Fiorentina nella finale di Coppa Italia.

A parlare del match ci pensa un grande doppio ex, ossia, Francesco Toldo, intervistato da La Gazzetta dello Sport.

Le parole

Sulla Coppa Italia:

Un trofeo troppo sottovalutato, ma che può dare slancio ad altri successi. Nel 2010, ad esempio, con Mourinho, ma anche nel 2055 la prima coppa con Mancini iniziò a segnare il cambiamento. La prima in nerazzurro pre calciopoli, perché io divido i due periodi.

Su cosa abbiano rappresentato per lui Inter e Fiorentina:

Firenze è stato il lancio, Milano la lotta perché a quei livelli non devi solo vincere, ma anche confermarti.

I successi con la Fiorentina:

Nel ’96 contro l’Atalanta ci trascinò Batistuta, nel 2001, invece, la stagione era particolare, Terim se ne andò e arrivò Mancini, riuscimmo a vincere nonostante il club era a un passo dal fallimento. Vittoria contro il Parma grazie ad un gol del mio amico Vanoli.

Il passaggio all’Inter dopo il fallimento viola

Passai in nerazzurro e iniziò un’altra storia, fatta di vittorie, dopo aver perso, però, lo scudetto il 5 Maggio ed essere usciti in semifinale di Champions League nel 2003, poi con l’arrivo di Mancini la musica è cambiata

Le vittorie della coppa nel 2005 e 2006

Nel 2005 contro la Roma i protagonisti furono Adriano e Mihajlovic. Il brasiliano dovevi proteggerlo, era come un orsacchiotto, ero vicino a lui quando seppe della morte del padre, ha faticato a riprendersi. Era un attaccante straripante, ma molto fragile. Sinisa, invece, si è fatto da solo, ha visto la guerra. Avevo un sinistro incredibile. Grave perdita.

Nel 2006 ancora contro la Roma, questa volta mattatore Cruz. Un amico, vivevamo nello stesso palazzo. Un gran signore.

Su Julio Cesar:

Mourinho mi spiegò perché preferiva Julio a me, Mancini non lo fece e così è più difficile stare in panchina.

Handanovic? Felice giochi lui stasera. Ogni top club deve avere due grandi portieri

Sulla gara di stasera:

L’Inter è potente e in forma, ma anche la Fiorentina non scherza e in campionato ha messo in difficoltà i nerazzurri. In una finale si resetta tutto, conta come si entra in campo, è la testa che guida le gambe

Sull’Inter in finale di Champions League, infine, dice:

Lasciare sul campo tutto quello che hai dentro. Loro sono più forti? Bene, lo dimostrino. L’Inter non ha nulla da perdere, è una squadra pazza e la serata potrebbe essere propizia per qualche pazzia. Se i ragazzi pareggeranno la carica che avevamo noi contro il Bayern a Madrid…

 

 

 

 

Impostazioni privacy