Vieri: “Derby decisivo? Solo in un caso!”

L’ex bomber nerazzurro, Christian Vieri, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, parla di derby ma anche di Inter in generale.

Christian Vieri

Le sue parole

Sul derby: “Se l’Inter vince, taglia fuori il Milan dalla corsa scudetto: potenziale +10, come li recuperi alla capolista che stiamo vedendo? Ad una squadra che si sta dimostrando anche spietata, quando serve? Io non sono di quelli che dicono che l’Inter ha già vinto il campionato a inizio febbraio: è presto. Però questa Inter non le sbaglia tre o quattro partite da qui a maggio e proprio perché sta così, giocherà per vincere: sarebbe dare una legnata al Milan e forse una “fiammata” a tutto il campionato”.

Sul centravanti dell’Inter: “Peccato per l’Inter che Dzeko non sia arrivato prima, e non perché ha quasi 36 anni e qualcuno dice che è bravo, ma ormai è vecchio: tutti ‘sti discorsi sull’età li facciamo solo in Italia. Dzeko è quello che vedono tutti: segna e fa segnare, ha grande tecnica, piedi morbidi, tempi perfetti per “uscire” e accompagnare la squadra, per decidere quando dare la palla e quando tenerla. Ma Dzeko è soprattutto quello che vediamo in pochi, perché certe cose devi aver voglia di notarle”.

Sul possibile uomo-derby: “Se dai uno spazio a Lautaro Martinez, lo vedi che gli vengono gli occhi da killer. E sai che potresti aver fatto un errore imperdonabile. Per questo lui e Dzeko si sono combinati così bene: Edin gliene apre una marea e lui ci si butta, ha un istinto bestiale. Il problema per chi deve marcarlo è che lo fa sempre in un modo diverso: è una punta moderna, universale, cambia posizione in continuazione come un serpente, ha addosso un’adrenalina da mal di testa”.

Sui ricambi di Inter e Milan: “L’Inter ha la panchina più lunga, non è una gran scoperta: direi lunghissima, e non è un plus da poco per Inzaghi. Una panchina anche di peso: praticamente tutti giocatori di qualità e d’esperienza, che in partite così non conta poco. C’è più di mezzo campionato che parla: l’Inter nel secondo tempo ti cambia le partite, e le va a vincere. Il Milan in questo è più “corto”, quando ha avuto diversi infortuni si è ritrovato un po’ “tirato” e per questo il suo mercato è stato un po’ discusso”.

Sul mercato appena concluso: “Più che giudicare chi ha fatto meglio o peggio, è corretto dire che Inter e Milan hanno avuto strategie diverse. Nell’immediato l’Inter ha fatto sicuramente di più: mercato attento, ha speso per giocatori giusti nei posti giusti, come aveva fatto già la scorsa estate. Gosens è perfetto, acquisto straordinario: qualità e quantità, si è tutelata anche se Perisic non dovesse rinnovare. Caicedo è un pupillo di Inzaghi e questo conta, non è un caso che Simone lo abbia voluto subito. Il Milan è un club in ricostruzione, dunque gli serve tempo, e prendendo un ragazzo di 18 anni come Lazetic ha guardato al futuro più che al presente. Un difensore gli sarebbe servito, certo, non è un caso che l’abbiano cercato fino all’ultimo, ma poi hanno scelto la coerenza con il progetto”.

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