Il nuovo stadio trova ancora ostacoli: altro intoppo in vista

Milano e il suo nuovo stadio si desiderano così tanto che appena si avvicinano, trovano il modo per allontanarsi ancora.

È quello che sta succedendo tra gli scranni della politica meneghina. Dopo l’assicurazione del neo Sindaco Beppe Sala, l’opposizione prova a frenare l’operazione. Come riporta Calcio e Finanza, l’intero centrodestra ha firmato un documento sulla questione stadio. L’opposizione, capitanata dal consigliere della Lega Samuele Piscina, ha depositato il suddetto documento per avere chiarezza sul progetto.

Classico ostruzionismo politico? Ecco le parole del consigliere leghista Piscina:

“Abbiamo incontrato dei cittadini che sono in difficoltà e che ancora non sanno che fine farà lo stadio, il quartiere San Siro e che fine faranno gli oneri di urbanizzazione legati a questa operazione. Per questo, visto che il sindaco non si è mai fatto vedere in consiglio comunale, se non nella prima seduta, e non ha mai voluto coinvolgere l’aula e la commissione sul tema San Siro gli chiediamo di presenziare in commissione e spiegarci gli accordi presi con le squadre, dopo tante dichiarazioni riportate sui giornali”.

Sala San Siro
Il Sindaco Beppe Sala

Ma non è l’unico problema. C’è da capire la fattibilità del dibattito pubblico richiesto settimane fa. Così com’è stato richiesto non sarebbe fattibile giuridicamente a livello comunale.

Quindi dibattito pubblico comunale o nazionale?

Prova a fare chiarezza il capogruppo del PD, Filippo Barberis: “Gli uffici sono al lavoro per una ricognizione del perimetro giuridico, ma la volontà politica è di attivare un percorso partecipato e trovare una formula. Non è in discussione il dibattito: o ci sarà il dibattito nazionale o una procedura partecipata che abbia gli elementi del dibattito pubblico”. E poi aggiunge: “Sicuramente non è possibile attivare il dibattito pubblico previsto dal regolamento comunale. L’elemento da chiarire e se si può usare il dibattito pubblico nazionale. Noi comunque, visto che la volontà politica è condivisa, chiederemo alla giunta di attivare un percorso partecipato che abbia gli elementi essenziali del dibattito pubblico. Nessuno ci vieta di fare una consultazione ma se attiviamo una procedura che non è legittima diventa problematico”.

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