Mughini: “Forse questa Juve non è all’altezza di quella degli anni scorsi. Scudetto? Favoriti ma non favoritissimi”

Giampiero Mughini, giornalista, scrittore e opinionista italiano super tifoso della Juventus in una lettera scritta per “Dagospia”, ha commentato il pareggio ottenuto dagli uomini di Sarri nell’ardua trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo.

“Caro Dago, il calcio post-Covid è divenuto talmente bizzarro e imprevedibile che non so se dopo il 3-3 con il valoroso Sassuolo la Juve resti la favoritissima quanto alla conquista dello scudetto.

Favorita sì, sei punti probabili di vantaggio sulle seconde con cinque partite ancora da giocare. Favorita sì certo, non favoritissima. Il punto è che i nove gol che la Juve ha incassato in due partite e mezza (un tempo contro il Milan più i 90 minuti contro l’Atalanta e contro il Sassuolo) la Juve prima di Antonio Conte e poi di Massimiliano Allegri ci metteva 16-18 partite ad incassarli.

Che magnificenza quelle tante partite vinte 1-0, facevi un gol e poi innalzavi la barriera difensiva che portava la sigla della BBC, Barzagli Bonucci Chiellini. Altro che il “bel gioco” che doveva venire dall’arrivo di quel grande uomo di calcio che è tuttavia Sarri. E non è che contro lo splendido Sassuolo dezerbiano brucino solo i tre gol incassati uno dopo l’altro esattamente come contro il Milan.

Il Sassuolo ha dominato per almeno 45 minuti dopo i primi e rapidissimi due gol della Juve, il cui miglior giocatore in campo è stato il suo portierone polacco, Szczesny, miracoloso in almeno quattro occasioni e laddove il Gigi Buffon degli scudetti vinti con Conte e Allegri ci impiegava quindici partite a fare altrettanti miracoli. 45 minuti durante i quali quelli del Sassuolo comandavano il gioco, scendeva giù in sette-otto, duettavano al limite della nostra area e c’era sempre uno di loro che si liberava a tentare il tiro.

Che dire? Non so proprio. Sarà che questo è il calcio post-Covid, imprevedibile e bizzarro rispetto ai valori consolidati delle rispettive squadre. O sarà che questa Juve è per un cumulo di ragioni non all’altezza di quella degli ultimi anni.

Non so esattamente dove e perché, non certo soltanto perché Barzagli ha appeso le scarpe al gioco e perché il dottor Chiellini s’è infortunato così a lungo. Staremo a vedere. Di certo una Juve così in Champions è difficile che squilli. Molto difficile. Forse impossibile“.

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