Inter Media House, Danovaro: “Ecco il segreto della nostra crescita”

Le parole dello Chief Marketing Officer dell’Inter Luca Danovaro.

Inter tra Entertainment e Business

Luca Danovaro ha portato la redazione de Il Foglio Sportivo in un viaggio dentro i segreti lavorativi di Inter Media House. IMH che in due anni ha ampliato in maniera notevole il numero di fan sui social network: 30 milioni tra Facebook, Instagram, YouTube, Weibo e Twitter. Si mostra orgoglioso Luca Danovaro che commenta così: “Un gioiellino. Un gruppo che era già forte ancora prima del mio arrivo. Facciamo calcio naturalmente ma lo immaginiamo in un’ottica di Business ed Entertainment“. Il lavoro si svolge su tre percorsi distinti che viaggiano in parallelo: “Il Contenent Development segue una linea concentrata su quegli aspetti che colpiscono la cosiddetta generazione Z. E anche per questo siamo stati il primo club europeo ad approdare sulla piattaforma cinese TikTok. Così possiamo arrivare al nostro target di utenti. Abbiamo inoltre avviato un percorso di digitalizzazione dei canali. La vecchia concezione lineare, anche per quanto concerne Inter Tv, ha lasciato spazio a modelli verticali. Da qui la partnership con Dazn e la volontà di potenziare il nostro canale YouTube. Ed è stato determinante inserire cinese ed inglese nei contenuti mirati. Abbiamo così potuto ampliare il bacino d’utenza dei fan, siamo il primo club italiano in Cina su tutte le loro principali piattaforme. A queste due lingue si uniranno presto spagnolo (da gennaio) e arabo“.

L’obiettivo

Diversamente dall’obiettivo di Antonio Conte che riguarda la vittoria dello scudetto, quelli di Inter Media House puntano ad un traguardo diverso: “Non guardiamo cosa fanno gli altri, non monitoriamo le numeriche della Juventus e non è un nostro obiettivo raggiungerli. Noi facciamo caso alle numeriche del Customer Relationship Managment, non a quelle dei social. L’idea per i prossimi tre anni è quella di focalizzarsi anche su altri sport, come il basket per esempio. La vera sfida è quella di ingaggiare fan su scala internazionale. Lo si può fare ma bisogna proporre contenuti, licensing ed esperienze del tutto nuove. Il lavoro altrui può essere osservato ma non deve diventare un’ossessione“.

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