Lazaro: “Siamo un bel gruppo sia fuori che dentro il campo. Contento delle opportunità che mi da il mister”

Valentino Lazaro ha rilasciato un’intervista per il Matchday Programme di Inter-Roma su Inter.it. Il giocatore austriaco ha parlato del suo ambientamento all’interno dello spogliatoio e del suo momento calcistico attuale all‘Inter.

Lazaro: un nome e una garanzia

L’esterno di Conte porta un nome il cui significato si rifà ai valori di forza e velocità. Son proprio questi due elementi a caratterizzare non solo le qualità in campo di Lazaro, ma anche e soprattutto la sua vita extra calcistica. Come racconta lo stesso giocatore:

“La mia vita non è sempre stata in discesa, son dovuto crescere rapidamente ed essere forte per la mia famiglia. Anche dal punto di vista calcistico ho dovuto maturare in fretta: a 16 anni ho avuto la prima partita da professionista. Poi a 18 anni ho trovato il mio primo gol e a 19-20 la stagione che poi ha consacrato la crescita nella mia carriera come giocatore”.

Una crescita dunque precoce che ha aiutato il giocatore a maturare e a imparare tanto dalle sue già 8 stagioni a livello professionistico. Avendo tanti allenatori con modi diversi di giocare, si è trovato nella condizione di poter diventare un giocatore capace di affrontare qualsiasi situazione.

L’esperienza nerazzurra

L’arrivo in un grande club come l’Inter ha sicuramente causato un impatto molto forte sul giocatore, che ha dovuto ambientarsi in una nuova realtà. L’integrazione nel gruppo prosegue bene, come spiega Lazaro:

Sono arrivato in un grande club e ho dovuto avere la pazienza di aspettare il mio momento. Sono contento delle opportunità che mi ha dato il mister Conte. Mio primo gol? Per il momento il mio obiettivo è fare assist, poi se dovesse arrivare il gol sarei molto contento di poterlo festeggiare con i miei compagni. Spogliatoio? Siamo un bel gruppo sia dentro sia fuori dal campo. Faccio molte conversazioni con Lukaku e Handanovic che aiuta molto i giovani. Barella è sicuramente il più amichevole e divertente e Candreva ha un grande senso dell’umorismo”.

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