GdS – Obiettivo rosa profonda: il punto su Sanchez, Vecino e Lazaro

Il match con la Juventus ha mostrato come il gap sia molto ampio in fatto di “riserve”. L’obiettivo di Conte è quello di promuovere nelle prossime gare chi ha giocato meno, per favorire il turn over

A GENOVA SPRAZZI DI UN BUON SANCHEZ, LAZARO E VECINO DEVONO INCIDERE DI PIU’

La pausa per le nazionali in ottobre è spesso il momento per far il punto della situazione sul primo scorcio di stagione. L’Inter, quest’anno, può ritenersi complessivamente soddisfatta: la mano di Conte si vede, i risultati sono più che positivi (in campionato 6 vittorie ed una sconfitta in 7 gare). Ma la Champions e la partita contro la Juventus hanno dimostrato che, oltre agli undici titolari, l’Inter abbia dei ricambi spesso non all’altezza.

L’obiettivo di Conte, affermato peraltro domenica sera, è proprio quello di allungare la lista di giocatori “pronti” da mandare in campo. Il mercato di gennaio è ancora lontano, quindi ad Appiano Gentile si punta a potenziare chi dal mercato è già arrivato, o chi è scivolato in panchina dopo anni di titolarità. Lazaro e Alexis Sanchez fanno parte del primo gruppo, Vecino del secondo.

Il cileno, arrivato a Milano dopo il lungo corteggiamento estivo nei confronti di Dzeko, è stato poco utilizzato da Conte: mettersi in forma e capire la filosofia del mister gli sono costati circa un mese di adattamento. Poi la gara luci e ombre di Genova: espulsione a parte, c’è da dire che il match contro la Sampdoria ha lasciato buone speranze a Conte, che dopo la sosta potrà contare anche sul numero 7, per trasformarlo da “ex grande giocatore” a freccia affilata al proprio arco.

Per l’altro nuovo arrivo, Lazaro, il discorso è diverso: poco spazio per lui come per Sanchez, ma anche nelle rare occasioni in cui è stato chiamato in causa non ha convinto (una gara su tutte: il match di Champions contro lo Slavia Praga). E dire che l’Inter avrebbe grande bisogno di un ricambio di qualità sulla fascia destra, dove Candreva dovrà rifiatare e d’Ambrosio ha caratteristiche che lo portano più a difendere che ad offendere.

Vecino è invece in fase di involuzione: l’uruguaiano sembra non riuscire ad incidere come in passato, e non riesce a svolgere al meglio il ruolo da incursore che Conte aveva pensato per lui. Ma proprio nella mediana l’Inter ha bisogno di ritrovare il miglior Vecino, perchè i tre titolari, Barella, Brozovic e Sensi, dovranno centellinare le forze in vista di una stagione lunga e impegnativa.

SKRINIAR, DA LEADER ASSOLUTO A GIGANTE DAI PIEDI D’ARGILLA?

Per lo slovacco menzione a parte: con Godin e De Vrij forma in assoluto una delle difese più forti d’Europa, e il suo apporto è comunque di primo livello. Ma è sembrato più in difficoltà nel nuovo ruolo assegnatogli da Conte, il centrale di centro-sinistra. La marcatura e l’anticipo, marchi di fabbrica del 37 nerazzurro, risultano essere oggi meno incisivi; deve coprire una maggiore porzione di campo, e questo sembra creargli dei problemi. C’è da sperare che i primi scricchiolii del gigante classe ’95 non diventino delle vere e proprie crepe.

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