Zhang: “Inter, viene prima il club dei giocatori. Il mio lavoro è appena iniziato”

Il presidente dell’Inter Steven Zhang torna a parlare ai microfoni di Sina.com, in seguito alla sconfitta contro la Juventus maturata nella ‘sua’ Nanchino. Il numero uno interista illustra la propria visione del progetto nerazzurro e ripercorre i vari cambiamenti susseguitisi dall’avvento di Suning in poi.

ZHANG: “IN PASSATO UNA SQUADRA ERA PIU’ UNA PICCOLA ORGANIZZAZIONE, ORA DEVI ESSERE UNA SOCIETA’ FORTE”

Zhang junior parte proprio da quest’ultimo punto: “Prima di tutto, sono cambiate le modalità di gestione. Penso che qualsiasi azienda, non importa cosa faccia, si tratti di Internet, commercio elettronico, tecnologia, auto, finanza o calcio, la gestione finale si riflette in tutti gli aspetti dell’azienda, ma in settori come quelli del calcio, dei media, dell’intrattenimento, tutto questo si ingigantisce e diventa più facile da vedere. L’Inter, ormai, funziona come una grande industria cinematografica“.

Un elogio arriva anche nei confronti del nuovo Management del club: “Molte volte, tutti guardano il club, prestano attenzione ai giocatori, ma penso che la cosa più importante per me sia il miglioramento dell’intera gestione negli ultimi tre anni, in particolare dal punto di vista del valore della nostra attività e del nostro brand. Lo si può vedere: in passato la squadra di calcio europea era più una piccola organizzazione, ora devi diventare una società forte, in particolare le prime dieci squadre al mondo. I club calcistici vanno considerati un’impresa molto forte e profondamente impegnato nelle operazioni”.

“SONO GIOVANE? PER NOI CINESI L’ETA’ NON CONTA. PER UN CLASSE ’90 NON ESISTONO SFIDE IMPOSSIBILI”

Vengono svelati, in seguito, alcuni aneddoti sui primi trascorsi di Steven come presidente interista: “L’età non è una limitazione per i cinesi, ma una cosa così è davvero rara nei club europei e persino nell’intero mondo del calcio europeo. Forse sono visto ancora come uno straniero. Quando entro nei locali, noto che molte persone hanno i capelli bianchi e mi guardano come se fossi un bambino. Ecco, per loro forse sono ancora un bambino. Ma penso che questo sia uno shock per la comunità calcistica europea. Penso di poter portare loro un po’ di innovazione e di energie nuove. Molte volte, ho anche bisogno di affrontare alcune sfide e difficoltà, ma penso che sia normale. Chiunque affronterà difficoltà e sfide nel loro lavoro. Tutte le cose sono prodotte durante lo studio. Solo tre anni fa, io guardavo raramente le partite di calcio, improvvisamente la vita mi ha giocato uno scherzo e mi ha dato l’opportunità di farlo. Questa è davvero una sfida, ma sento che per uno degli anni ’90 non esistano sfide impossibili da accettare”.

A Zhang verrà chiesto ora di dividersi tra il ruolo di Presidente dell’Inter e di responsabile di Suning International: “La cosa che questi due ruoli hanno in comune è il fatto di interagire con persone con nazionalità e background culturali diversi. Come il permettere alle squadre di tutte le parti del mondo di sostenersi e capirsi e conoscere le esigenze reciproche. Ci sono differenze di tempo, geografiche e culturali tra i vari team. È una grande sfida lavorare insieme e capirsi a vicenda pur avendo grandi differenze. Il mio lavoro è appena cominciato”.

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