Inter-Eintracht, Spalletti: “Gara in cui serviva lucidità. Nessuna paura per il Derby!”

Dopo la sconfitta subita per mano dell’Eintracht di Francoforte, Spalletti ha parlato ai microfoni di Sky Sport…

DOMANDE DA BORDO CAMPO

“Buonasera Mister Spalletti, lei ieri in conferenza stampa ha detto che voleva una squadra matura, furba… quale aspetto è mancato di più questa sera?” Sì buonasera, sono mancati un po’ tutti perché abbiamo perso subito di equilibrio e abbiamo commesso un paio di leggerezze dove gli avversari ci hanno preso i vantaggi, e poi addirittura ci hanno un po’innervositi e abbiamo perso le distanze e gli equilibri, ed è stata una gara più difficile”.

“L’hanno vinta anche fisicamente loro, è stata una partita dove vi si sono buttati addosso tante volte, recuperavano anche sulle seconde palle,è stata anche un po’quella la differenza…” “Le seconde palle diventano seconde palle se non hai la pulizia giusta sulle prime palle, e poi quando le devi andare a giocare, le devi lavorare se le lavori mezze e mezze poi diventano tutte palle al rimbalzo, se invece le tratti con più qualità riesci a definirle meglio, e poi diventa una palla pulita“.

“Che spiegazione si è dato a questo inizio difficile, praticamente opposto di quello avuto lì a Francoforte? Se ha sentito pressione la squadra, di dover fare risultato, vincere la partita… Eravate veramente contati, proprio numericamente, e quei dieci minuti iniziali sono stati tra i più complicati di questa stagione, o almeno così ci sono sembrati.” “Hanno deciso di far girar palla, poi quando loro venivano davanti lasciavano questo uomo contro uomo dietro e non siamo riusciti a tener palla neanche davanti perché la scelta di Keita un po’avventata era, ed è stata colpa mia, perché lui è tanto che mancava, e qualche volta gli manca un po’di ‘garra’ da partita vera, ormai erano molte le partite che era rimasto fuori. Ha avuto quella palla lì per andare in porta, anche perché quelle erano le situazioni che noi volevamo andare a cercare, loro li lasciano questi spazi, ma noi giocando negli spazi non siamo mai riusciti a determinare qualcosa di concreto per cui il goal iniziale ci ha creato sicuramente un nervosismo superiore a quello che doveva essere necessario per recuperare il risultato”.

LE DOMANDE DALLO STUDIO

“Oggi ho visto disordine come poche volte, ammetto però che la squadra tedesca va molto forte, forse la squadra non era consapevole… è ovvio che il goal poi ti mette subito in condizione di risalire. Io credo ci siano giocatori che hanno giocato per professionalità,e non per condizione sufficiente, per esempio Perisic secondo me non stava bene, non so se ha smaltito il problema della contrattura dell’andata, perché non l’ho visto brillante. Queste cose contro una squadra che sta bene fisicamente non ti fanno mai entrare in partita, giocare pulito, né nella tua area né nell’altra area… però ci sono stati anche degli errori clamorosi, ad esempio de Vrij e Vecino che potevano favorire il due a zero, e questi sono dovuti per lo più a delle leggerezze…” “Sì, è stata una partita difficile soprattutto perché lo è stato l’inizio; è sempre così, nel tentativo di andare a recuperare invece che far bene quello che devi far te pensi sempre di risolvere la cosa da solo, invece devi far bene il tuo lavoro nel tuo settore e dare il contributo alla squadra attraverso quello che è il tuo compito…vai a portar palla, come ci è successo, vai a creare ancora più disordine, a lasciare degli spazi, perché quando la porti poi la perdi e le corse si sono allungate e non si sono mai trovate le distanze di squadra, sia in un ruolo che nell’altro”.

“Pensa che possa essere stato, come spesso per questa squadra quando gioca a San Siro, un problema di personalità… partita della vita con il PSV e Asamoah manda in porta il PSV, gara con l’Eintracht e De Vrij manda in porta l’Eintracht. Pensa che ci possa essere un problema di personalità? E ha trovato in questa serataccia una buona notizia per affrontare il Milan domenica?” “Le aspettative sono molte, perché si vuol passare ad essere subito squadra vincente ma le possibilità sono poche. Devi riuscire a portare a casa vittorie importanti però ciò deve passare attraverso l’equilibrio che noi abbiamo perso subito. Lo 0-0 sembrava un risultato che ci potesse penalizzare, ma in realtà permette una gestione migliore per chiudere la gara ad un quarto d’ora dalla fine. Non abbiamo potuto giocare con calma, abbiamo impiegato frenesia, e avuto difficoltà nel creare un gioco di squadra, preferendo soluzioni individuali. Vincere si può anche alla fine, non sempre da subito. Abbiamo avuto problemi nel due contro due in difesa, con due punte capaci nel tenere la palla addosso, al contrario nostro. Paura per il derby? No, mica ci picchiano. Giochiamo a calcio, e dobbiamo solo ritrovare fiducia: ripercorrere le varie fasi della partita e riconoscere di non essere stati capaci di letture equilibrate”.

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