Ormai è crisi profonda. 6 anni dopo il Bologna torna a sbancare San Siro, decisiva la rete di Santander. I nerazzurri confermano il trend negativo dell’ultimo periodo: il gioco latita e l’atteggiamento è quello da piccola squadra. L’impressione è che Spalletti non abbia molte idee; quando viene messo un uomo fisso su Brozovic la performance del collettivo cala drasticamente.
LE FORMAZIONI
Spalletti opta per il consueto 4-2-3-1 ma con qualche sorpresa. Handanovic in porta con a destra Cedric, Skriniar e De Vrij centrali e Dalbert a sinistra. A centrocampo spazio a Brozovic e Vecino, Perisic e Candreva esterni e Naingollan dietro l’unica punta, Icardi. Mihajlovic conferma quanto avevamo annunciato nella preview. Il serbo schiera il 4-3-3 con Skorupski in porta con Mbaye, Danilo, Lyanco e Dijks a completare il pacchetto difensivo. Vertice basso Pulgar, mentre gli interni sono Poli e Soriano. In avanti spazio a Palacio, Santander e Orsolini.
PRIMO TEMPO
La prima frazione di gioco è stata probabilmente la fase più brutta di tutta la stagione. Dominio di possesso palla ma 0 tiri in porta contro i 7 del Bologna. Pronti, via e Icardi ha già l’occasione per sbloccare la gara; l’argentino però non riesce clamorosamente a sfruttare una disattenzione difensiva di Poli e a tu per tu con Skorupski non inquadra la porta.
Inter molto compassata, non accelera quasi mai e il giro palla non è fluido. Nella fase centrale del primo tempo i nerazzurri provano ad essere pericolosi sulle corsie ma gli spioventi in area non trovano mai fortuna.
IL SECONDO TEMPO
Spalletti apre la ripresa con un cambio: dentro Martinez e fuori Candreva. Una mossa un po’ a sorpresa che ha ridisegnato la squadra con il 4-4-2, spostando Vecino a destra e arretrando Naingollan a centrocampo. Una scelta corretta, che ha tolto di fatto un po’ di sicurezze tattiche al Bologna poiché sono saltati alcuni dettami che nel primo tempo hanno limitato la manovra nerazzurra. Su tutti si denota come Skorupski inaugura la fase di gioco non più servendo i centrali ma rinviando la palla sul lato sinistro, zona occupata dall’adattato Vecino. Cedric e Dalbert nel secondo tempo spingono molto di più, le rimesse laterali lunghe del brasiliano si rilevano davvero pericolose e Martinez al 65’ non sfrutta una ghiottissima occasione. I rossoblù, scattata l’ora di gioco, fanno molta fatica ad uscire. Al 67’ esce Naingollan che fa posto a Joao Mario, il portoghese viene spostato a destra ed è proprio da quella corsia che partono i molti cross indirizzati verso l’area di rigore. A 12’ dalla fine, Spalletti si gioca la carta Ranocchia che viene messo a fare l’attaccante. Nei minuti finali, l’Inter porta molti giocatori in area ma i tentativi non portano a nulla anche per via della scarsa cattiveria in zona gol.