Inter, tra realtà e mercato: il rebus difensore è iniziato

Il mercato è aperto. Voci, indiscrezioni, ipotesi e ufficialità. Si vive un secondo alla volta: smartphone sempre caldi e hall degli hotel, veri e propri porti franchi, sempre intasate dal viavai di procuratori, parenti e direttori sportivi. La tattica interista, il diktat, imposto dalla coppia Ausilio-Marotta è chiara: il 2019, anno dove molti giocatori diventeranno free agent, sarà fondamentale per costruire una squadra competitiva, lunga e a costo zero. Prendendo spunto da quello che fece la Juventus con i vari acquisti di Barzagli, Pirlo e Pogba. Il colpo ad effetto sembrerebbe essere Diego Godin: fortissimo centrale di difesa e capitano dell’Atletico Madrid del ‘Cholo‘ Simeone.

Dalle indiscrezioni arrivate alla stampa trapela un cauto ottimismo, l’ultima parola spetta al calciatore, ma il giudizio tecnico e tattico dei dirigenti nerazzurri è ovviamente positivo. Un affare che si deve fare. Assolutamente.

Tra le meno battute difese d’Europa, l’Inter, è una squadra che conta su due difensori centrali di assoluto avvenire: l’olandese De Vrij, altro colpo a parametro zero, e lo slovacco Milan Skriniar, autentico Top Player, arrivato a Milano per poco più di 12 milioni di euro, senza dimenticare Miranda e Ranocchia, due calciatori che preferirebbero giocare con più continuità. Diego Godin andrebbe a formare un ‘trio delle meraviglie‘ : gioventù, esperienza e tecnica; un vero e proprio muro umano davanti ad Handanovic.

LA QUESTIONE SKRINIAR: IL NODO DA SLEGARE

Sciolto il nodo del FFP, il quale proibiva spese esagerate nelle recenti sessioni di mercato, Zhang e famiglia hanno dato il via libera ai segugi Ausilio e Marotta, con un occhio sempre in casa. L’Inter ha saputo, grazie anche alla mano di Spalletti, valorizzare calciatori promettenti e rivalutare altri che sembravano finiti. I casi più emblematici sono quelli di Joao Mario e di Milan Skriniar.

Il difensore centrale ex Sampdoria è diventato uno dei migliori nel suo ruolo: sempre pulito negli interventi, molto difficile da superare nell’uno contro uno ed abile a dettare i tempi di gioco grazie al suo passato da centrocampista. Il nodo da slegare è puramente di natura economica: la distanza che fra domanda ed offerta per adeguare il contratto si sta assottigliando, ma le cifre proposte dalle big europee per assicurarsi le prestazioni di Skriniar sono da capogiro.

Dai 70 milioni di euro in su. Numeri monstre che certificano l’ottimo lavoro dello staff  nerazzurro, ma cifre che potrebbero destabilizzare la già precaria serenità dello spogliatoio. La domanda che in molti si sono fatti è la seguente: Godin arriverà per rimpiazzare il numero 37 o farà da chioccia in stile Miranda, dando esperienza nelle partite più difficili della stagione e instaurando la mentalità vincente di Madrid?

GODIN, SKRINIAR E DE VRIJ: DUE POLTRONE PER TRE

Il caso Virgil Van Dijk insegna: ogni giocatore, a prescindere dal ruolo, può essere comprato a cifre astronomiche. Se gli attaccanti sono sicuramente più soggetti ad ipervalutazioni, più difficile è per i difensori; anche se il Liverpool ha dimostrato che si possono spendere più di 150 milioni di euro per comprare un portiere ed un centrale. Ed essere però molto vicina alla prima Premier dopo quasi 30 anni.

La valutazione di Skriniar si aggira attorno alla cifra spesa per Van Dijk: in casa Inter tutti sono consci di avere un tesoro tra le mani, Diego Godin è un calciatore di assoluto valore e potrebbe essere un fantastico sostituto, soprattutto se dovesse arrivare a zero. La storia recente di Marotta ha un filo conduttore chiaro: vendere uno dei giocatori più forti per rimpolpare la squadra con altre pedine e creare un ciclo vincente. Lo ha fatto con Vidal e lo ha fatto con Pogba, con una differenza sostanziale: questi due giocatori sono stati ceduti dopo due finali di Champions League.

La cessione di Vidal al Bayern portò in dote Dybala e Alex Sandro, mentre Pogba venne sostituito da Pjanic e Higuain. Ora con Cancelo e Ronaldo, la Juventus è passata da società di passaggio a società top e autentico punto di arrivo. Deve essere questa l’aspirazione dell’Inter: ritornare ad essere competitiva a livello europeo, cedendo i migliori calciatori quando sono al loro massimo. Skriniar in questo momento ha ancora ampi margini di miglioramento. Godin può solo che renderlo più competitivo.

UNA CESSIONE ILLUSTRE: CHI?

Allora chi cedere per autofinanziarsi? Il FFP ha slegato dal guinzaglio corto, ma non sono permessi esborsi “all’inglese”. Perciò ogni piccola plusvalenza è benaccetta. Ivan Perisic, lontano parente di quello visto ai Mondiali di Russia, potrebbe essere la scelta più scontata. Sono tanti gli estimatori in Premier League e le sue recenti dichiarazioni lasciano presagire un’imminente cessione. Pagato poco più di 18 milioni dal Wolfsburg, la sua valutazione ora si è assestata attorno ai 25-30 milioni. Marotta e Ausilio sono al lavoro, Skriniar deve restare per evitare di vendere senza crescere di importanza. Modalità che piace molto alle squadre italiane, Roma su tutte. Purtroppo.

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