L’Inter e il FFP: la formula di Ausilio funziona

 Mentre le sirene del 30 giugno si avvicinano, l’Inter  può raggiungere con serenità il fotofinish imposto dal fair play finanziario   grazie alla geniale formula del ds Piero Ausilio: realizzare plusvalenze  sulle cessioni dei ragazzi del settore giovanile  per rientrare nei parametri imposti dalla Uefa e trattenere  i top players.  Si tratta di un piano di rientro da oltre 40 milioni di euro che, ad una settimana dalla chiusura dei giochi,  ha già dato molti dei frutti sperati.  Nel dettaglio, le cessioni di Radu e Valietti al Genoa  e di Bettella all’Atalanta hanno permesso ad Ausilio di raggranellare un complesso di plusvalenze da 19 milioni.  Intanto, nella sfera delle possibilità, sembra vicino l’arrivo di Pinamonti presso la corte di Ballardini, che, sommato al possibile inserimento di Merola e Zappa nell’operazione Politano, potrebbe portare nelle casse interiste altri 15 milioni di plusvalenze.

I RISVOLTI POSITIVI 

Il piano di rientro per il fair play finanziario,  pensato da Ausilio, permetterà all’Inter di trattenere i Top Player di grido, Mauro Icardi su tutti.  Non solo: grazie all’operazione- plusvalenze, la “beneamata” si è regalata un grandissimo acquisto come Radja Nainggolan, inserendo nell’operazione  Santon e Zaniolo, i quali potrebbero fruttare all’Inter  tra i 12 e i 15 milioni di plusvalenza.  Ma nonostante ciò, la formula scelta del dirigente nerazzurro non è  ad “impatto zero”.  Ausilio, infatti ha scelto di non riscattare Cancelo e Rafinha, pedine importanti dell’ultima stagione.  Tuttavia, l’arrivo del “Ninja” , centrocampista “box to box” dal valore internazionale assoluto,  è un colpo che può significare un cambio di passo importantissimo per il prossimo campionato e in ottica Champions.

UN MESSAGGIO PER IL CALCIO ITALIANO

Da tempo in Italia si discute sulle ragioni che hanno portato il movimento ad una crisi molto grave, costellata di campagne Mondiali fallimentari e caratterizzata da una generale arretratezza rispetto alle altre realtà europee. Dal dibattito è emersa l’importanza di due elementi fondamentali  per la crescita del calcio italiano e la salubrità delle società: stadi di proprietà  e settori giovanili. Mentre la Juventus  è stata veloce  nel capire queste dinamiche e metterle a frutto, per diversi anni, la crescita delle squadre milanesi si è “ingolfata”, trascinando Milan e Inter  in una ” palude” di mediocrità che non ha reso onore alla loro storia. Ma l’era post-Thohir, se così può definirsi, vede  un cambio di rotta virtuoso per l’Inter.  Per la prima volta, infatti, una delle tre big, ha impostato una politica di calciomercato basata, nel suo zoccolo duro, sullo sfruttamento del proprio settore giovanile. Le plusvalenze contratte grazie ai ragazzi in erba,  hanno permesso all’Inter di trattenere i giocatori top e di rientrare contemporaneamente nei parametri stabiliti dal Fair play finanziario, a differenza di Roma e Juventus che in questi anni sono state costrette a vendere giocatori come Pogba, Benatia, Pjanic e Nainggolan  per far tornare i conti. La formula magica di Ausilio, in questo senso, potrebbe tracciare una nuova rotta.

 

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