L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Torino-Inter, quella strana (e forse infondata) sensazione di déjà-vu

Dalle stelle alle stalle basta poco, soprattutto per l’Inter. La squadra nerazzurra ha una capacità quasi unica di convertire momenti positivi in fasi di crisi: è accaduto anche quest’anno dopo la vittoria 5-0 contro il Chievo, seguite da circa due mesi e mezzo di buio totale. Poi una fase di ripresa che però si è infranta in due occasioni che potrebbero pesare su questo finale di stagione. Sarebbe bastato il gol di Icardi nel recupero del derby e una vittoria (che sarebbe stata più che meritata) ieri a Torino per ritrovarsi terzi addirittura a +4 dal quarto posto.

EVITARE IL PASSATO

I precedenti purtroppo si sprecano dal 2011 ad oggi, e in particolare si può individuare un triste déjà-vu già che porta alla passata stagione: il 12 marzo 2017 l’Inter vinceva con un incredibile 7-1 al Meazza contro l’Atalanta di Gasperini, vera rivelazione del campionato. Tutto sembrava promettente quantomeno per giocarsi la possibilità di accedere alla Champions League. Ma invece no. Il 18 marzo avveniva la prima battuta d’arresto e guarda caso lo scenario fu sempre l’Olimpico di Torino: 2-2 finale in una partita che i nerazzurri avrebbero potuto vincere ma che avviò una crisi nera: nelle partite successive sarebbe arrivato quel filotto che fece naufragare il progetto di Stefano Pioli. Sconfitta in casa con la Sampdoria, sconfitta a Crotone (esattamente un anno fa), pari nel Milan con beffa al minuto 95 e sconfitte anche contro Fiorentina, Napoli, Genoa, Sassuolo. Un disastro insomma.

SEGNALI POSITIVI

Questa premessa negativa non vuole assolutamente essere una macumba, anzi. Essere consapevoli del passato è solo il modo migliore per vivere il presente, e per fortuna il presente dell’Inter 2017/18 ha alcuni spunti che permettono di non farsi assalire dalla depressione nonostante la beffarda sconfitta contro la squadra di Mazzarri. A partire dalla partita contro il Napoli, i nerazzurri hanno trovato una vera identità di squadra che in realtà solo ieri è venuta meno con la scelta forzata di non far giocare Rafinha titolare (leggero affaticamento) in favore di uno spento Borja Valero. Lo stesso Rafinha è stato il giocatore che ha avvicinato di più l’Inter al pari con quel palo nella ripresa. In ogni caso, come segnalato da Daniele Adani in telecronaca, la squadra milanese ha condotto una prestazione molto simile a quella del 5-0 sul campo della Sampdoria ma ieri non sono arrivati i gol a causa dell’imprecisione offensiva e della solidità della difesa granata. Inter sconfitta ma coerente allora: l’identità rimane, il gioco pure e sarebbe uno scempio anche solo pensare di gettare tutto all’aria dopo una battuta d’arresto che mantiene comunque l’obiettivo ad appena un punto di distanza.

Allora vi concediamo qualche fantasma del passato, ma si tenga a mente che qui i presupposti siano migliori per avere speranza…

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