Ricca e ottima colazione portata a letto da un’inserviente succinta e delicata, massaggio rinvigorente post dormita, amorevole pulizia realizzata dagli angeli di Victoria’s Secret e autista personale per andare dove più si desidera. Naturalmente c’è anche la versione per l’esigente pubblico femminile.
Il principe cerca moglie? Quasi: il risveglio del tifoso interista nel day after da luglio (perché le amichevoli contano inutile dir di no) ad oggi. Finirà? Al momento ce la godiamo come tanti milioni di Gianluca Vacchi, al futuro si vedrà.
INTER RECORD, SPALLETTI E GLI UOMINI SENZA TREGUA
Si soffre quanto si soffre, ma si gode quanto si gode. Dopo anni di magre consolazioni, delusioni, depressioni, isterismi e innumerevoli allenatori, l’Inter vince, a tratti convince e torna a scrivere pagine nella sua storia.
Già, perché con la vittoria di ieri ai danni del Verona e quindi realizzando 29 punti in 11 match, i nerazzurri hanno stabilito la loro miglior partenza stagionale da quando esistono i 3 punti. Più in alto dell’Inter di Josè Mourinho, meglio della prima Inter del Mancio, nessuno ha osato tanto. E se si considerano tutte le stagioni il record va ad eguagliare quello della stagione 1952/53 e l’Inter del Trap 1988/89, entrambe scudettate. Ma di questo non parliamo e neppure lo faremo.
Questa parola il sottoscritto e Spalletti non la pronunceranno mai e chi lo fa è irrispettoso o gufo.
E questo è quello che più conta, perché di record, viste le numerose squadre materasso e la mediocrità che regna nella attuale serie A fa poco conto, ce ne saranno alti per altre squadre e a pensarci bene magari 85 punti per la Champions non basteranno. Ma la mentalità è ciò che fa e ancor più farà la differenza.
Non credete al mercato che non sarà faraonico neppure a gennaio e difficilmente porterà giocatori che spostano gli equilib…no scherzo, che fanno la differenza. Non credete ad Ausilio che per uno Skriniar (mamma mia quanto è forte quel ragazzo!), ci regala decine e decine di perle rare…
Non credete alla rinascita o alla completa trasformazione di giocatori come Nagatomo, D’Ambrosio, Vecino, alle amnesie svanite di Miranda, alla giovinezza di Borja Valero. Quello erano e quello sono rimasti.
Durerà? E’ tutto oro quel che luccica?…
No, ma che goduria senza tregua