Rosetti: “La Var svolta epocale. Impensabile tenerla in disparte”

Nata per allontanare le polemiche che accompagnano ogni match e per garantire maggior pulizia nelle decisioni arbitrali: nonostante tutto ciò, c’è ancora chi la critica. Parliamo della tecnologia Var, che ha fatto il suo esordio in campionato quest’anno smontando così ‘chiacchiere’ da bar e proteste dei diretti interessati. Roberto Rosetti, il responsabile del progetto Var in Italia, ha spiegato alla Gazzetta dello Sport tutti i miglioramenti del nostro calcio in seguito all’apporto della tecnologia. Queste le sue parole: “Capisco la paura, è un sentimento normale quando si cambia abitudini in modo radicale. Ma non è più pensabile tenere la tecnologia in disparte. La Var è migliorabile, siamo in fase di sperimentazione, ma l’obiettivo è quello di avere un calcio più giusto e spettacolare”.

L’EFFETTO POSITIVO DELLA VAR PER ROSETTI

Oltre trecento azioni analizzate nelle prime 7 giornate di campionato e una media di 3 errori evitati per ogni turno. Numeri importanti, come sottolinea Rosetti, che analizza anche la quantità dei falli. Sono 57 in meno rispetto allo scorso anno: “C’è più attenzione da parte dei giocatori, sanno che rischiano di più e limitano alcuni comportamenti”. Un aiuto che sta entrando sempre più a far parte delle abitudini di noi spettatori, rendendo più sereni anche i tifosi allo stadio in caso di episodio dubbio. Il cambiamento è, quindi, imprescindibile: “Perché perdere uno scudetto, una finale o una semplice partita per un errore umano evidente che si può correggere nello stesso tempo di una sostituzione? Chi pensa che la Var sia solo un aiuto agli arbitri, non ha ben capito la portata della svolta epocale”.

RIGORI E PROTOCOLLI: ROSETTI SPIEGA LA VAR

Allacciandoci alle ultime polemiche nate post Atalanta-Juventus, raccogliamo le parole di Roberto Rosetti in merito alle decisioni prese sul match. Caso rigore: va controllata l’intera azione d’attacco perchè “la verifica parte da quando la squadra entra in possesso palla, poi serve continuità nell’azione”. Ecco spiegato, di conseguenza, il gol cancellato ai bianconeri a Bergamo: “alla lettera, c’era continuità”. Una spiegazione chiara e dettagliata di come questa tecnologia stia diventando sempre più imprescindibile, al di là dei commenti di Allegri o Buffon su un calcio “snaturato”.Il limite agli errori era un traguardo sognato da tempo, e finalmente è stato raggiunto.

 

Fonte foto: screenshot

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