ESCLUSIVA – Avv. Mario Stagliano: “Caso-‘Ndrangheta e Calciopoli: quanto rischiano Agnelli e la Juve”

SpazioInter ha avuto il piacere e l’onore di intervistare l’Avvocato Mario Stagliano, ex vice-capo dell’Ufficio Indagini della FIGC dal 2000 al 2006. Un’esigenza di chiarezza ha infatti spinto la nostra redazione nel voler far luce sulle ultime vicende legali riguardanti Andrea Agnelli e i suoi presunti e controversi rapporti con la tifoseria organizzata juventina e le cosche della ‘Ndrangheta in essa presenti. Senza la volontà di urlare allo scandalo e di puntare il dito contro a prescindere, ma soltanto di dare una giusta risonanza a una vicenda che, a parer nostro, meriterebbe una più consona attenzione di quella che i più importanti mass media nazionali hanno evidenziato recentemente. Il tutto, senza affatto dimenticarci di altri processi che stanno molto più a cuore allo stesso presidente della Juventus, nonché a ex tesserati della sua società, leggasi alle voci Calciopoli e Luciano Moggi.

AVV. STAGLIANO: “AGNELLI RISCHIA UNA DURA INIBIZIONE, MENTRE LA JUVE…”

Gentilissimo Dottor Stagliano, partiamo dalla vicenda di più stretta attualità: da esterno, che idea si è fatto del caso che vedrebbe coinvolto Andrea Agnelli in rapporti con alcuni ultras juventini appartenenti a gruppi della criminalità organizzata? Alla luce delle intercettazioni rivelate ieri, quali pene rischierebbero ora sia lui come dirigente, che la Juventus in quanto società? 

“Dal materiale di indagine emerso mi sembra inoppugnabile il fatto che il presidente della Juventus abbia violato l’articolo 12 del codice di giustizia sportiva, che obbliga le società a non facilitare in alcun modo il mantenimento o le attività di gruppi, organizzati e non, di tifosi. Per questa ragione, la cessione di biglietti per le partite è da considerare una vera e propria violazione. Se le responsabilità degli indagati dovessero essere accertate, la pena sarebbe quella di una dura inibizione. La Juventus rischia invece di essere imputata per responsabilità oggettiva nel caso in cui fossero condannati solo alcuni suoi dirigenti, o addirittura per responsabilità diretta se tra gli imputati dovesse esserci anche il proprio presidente. La pena per la società corrisponderebbe a una dura sanzione pecuniaria, più o meno pesante a seconda del tipo di responsabilità. Oltretutto, se dovessero essere accertate anche le intercettazioni rese note eri dalla presidente Bindi circa i rapporti con la criminalità infiltrata, la situazione peggiorerebbe ancora”. 

AVV. STAGLIANO: “RICORSO JUVE PER DANNI CALCIOPOLI? MERITEREBBE UNA PENALIZZAZIONE…”

Spostandoci un po’ più indietro nel tempo, ad ottobre lo stesso Agnelli ha reiterato il suo ricorso al Consiglio di Stato per la richiesta di risarcimento alla Federcalcio, tra l’altro aumentata, in merito alle note vicende di Calciopoli. Lei già all’epoca affermò come la Juventus avesse violato la clausola compromissoria, in quanto già il Tar giudicò inammissibile il ricorso. La sua posizione a riguardo è rimasta la stessa?

“Assolutamente sì, sono pronto a ribadire quanto già detto mesi fa, così come lei ha giustamente ricordato. Dal momento che la Juventus aveva deliberatamente abbandonato e non concluso l’iter di giustizia sportiva, rivolgendosi al Tar violò la clausola compromissoria, che le avrebbe teoricamente impedito di rivolgersi alla giustizia ordinaria”. 

Lei aggiunse anche che tale violazione avrebbe dovuto significare una penalizzazione in classifica, come già accaduto ad un’altra squadra (il Pavia, ndr), ma che la Federcalcio mai avrebbe aperto un’inchiesta in proposito.

Vado già oltre. Sono certo che, stando così le cose, anche il Consiglio di Stato si appellerà all’inamissibilità del ricorso proclamata dal Tar, ma che nemmeno stavolta il Tribunale di giustizia sportiva si adopererà nell’aprire un’inchiesta. Violando la clausola, una qualsiasi squadra rischierebbe tre punti di penalizzazione in classifica. 

Per chiudere, è notizia di pochi giorni fa la conferma della radiazione per Luciano Moggi dal mondo del calcio italiano. Ieri sera, mentre Striscia la Notizia gli consegnava il Tapiro d’Oro, ha confidato di voler procedere al prossimo step, vale a dire la Commissione Europea. Secondo lei è giusto che insista in queste sue richieste? Ha possibilità che il suo ennesimo ricorso venga accolto?

“Il signor Moggi ha tutto il diritto di continuare la sua battaglia fin quando avrà delle possibilità a disposizione. Io non conosco affatto le carte e i motivi del suo ricorso, ma conosco molto bene le carte di Calciopoli, perciò, se dovessi scommettere un euro sull’esito, lo punterei sulla sua sconfitta anche in Commissione”. 

Il quadro per il mondo juventino non pare dunque essere uno dei più idilliaci, sia per le vicende attuali che per quelle passate. Non resta ora che attendere il corso della giustizia, sempre che dietro l’angolo non spunti qualche nuovo indizio o documento in grado di animare un dibattito finora abbastanza taciturno.

Ringraziamo per la gentilezza e disponibilità l’Avvocato Mario Stagliano. La riproduzione dell’intervista è consentita solo tramite citazione di SpazioInter. Chi trasgredisce le regole sarà segnalato a norma di legge. 

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