Inter Chievo, Sorrentino: “Dopo il mio Tweet solo insulti da parte dei tifosi”


Inter Chievo
è stata una partita che, nonostante un ampio dominio nerazzurro, si è risolta solamente nei minuti finali. Ad alzare la barricata infatti ci ha pensato come al solito il portiere veronese, sempre “indemoniato”quando vede nerazzurro.

GRANDE PORTIERE E GRANDE UOMO

Come al solito Sorrentino contro l’Inter ha sfoggiato una prestazione straordinaria, che per 85 minuti è riuscita a respingere gli assalti della squadra di Pioli. Repertorio da grande portiere quello mostrato dall’estremo difensore, che hai microfoni di Sky ha commentato così la partita: “Un peccato perderla così nel finale, siamo venuti qui per giocarci la partita. Siamo andati pure in vantaggio, ma sapevamo che era difficile gestire la partita. Ci abbiamo provato, ma l’Inter ci ha chiuso spesso nella nostra metà campo, mi è toccato fare gli straordinari”.

Oltre che un ottimo portiere, si dimostra una persona di cuore, rivelando un retroscena sui bizzarri guanti che sta esibendo nelle ultime giornate: ““Ho festeggiato 15 anni di Serie A, la gente mi manda dei messaggi di incoraggiamento ed io di settimana in settimana ne metterò uno diverso sui guanti. Questa settimana erano per Mattia (Perin). Lo reputo uno dei migliori e mi dispiace tanto. L’obiettivo è metterli all’asta poi per beneficenza, stiamo cercando solo la formula giusta per l’iniziativa”. 

Gesto davvero nobile quello dell’estremo difensore clivense, che in settimana è stato preso di mira dalla tifoseria interista.

BUFERA SU UN TWEET SCHERZOSO

Il tweet “incriminato”

Questo il pensiero del giocatore: “Il mio tweet sui biglietti era una cosa finalizzata al gioco. Erano per mio padre, mia madre e mia figlia grande. Erano in tribuna centrale, mi hanno salutato. Mi dispiace per le migliaia di insulti che mi sono arrivati, credo che la gente dovrebbe imparare a sorridere un po’ di più”.

Una risposta elegante, certamente più garbata rispetto a quelle pervenutegli sui social. Seppellire l’ascia di guerra sarebbe la cosa più semplice e opportuna. Limitiamoci, se proprio necessario, ad inveire mentalmente contro di lui solo quando sforna prestazioni magiche come quella di ieri, non per queste piccolezze scherzose.

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