Uno, due, tre. Come i gol rifilati alla Lazio e come le vittorie di fila con cui l’Inter chiude il suo travagliato 2016. Un’Inter che torna ad essere a tinte argentine, con la perla di Banega che apre le danze e la doppietta-lampo di Mauro Icardi che chiude il discorso dopo 20 minuti della ripresa.
ICARDI CAPOCANNONIERE
Sotto gli occhi dell’Imperatore Adriano si conferma Re dell’area di rigore il solito Maurito Icardi.
PARAGONI INUTILI 
Su Mauro Icardi tutti discutono. Si parla della propria vita privata, dei tatuaggi, della moglie. Spesso perdendo di vista la straordinaria forza in campo dell’argentino. E’ un centravanti vero, anche con una mezza palla riesce a segnare. E pian piano partecipa sempre più attivamente alla manovra offensiva, supportando e servendo i compagni di reparto. E i paragoni non si sprecano. Uno su tutti quello di Higuain. Che a detta di tutti riesce a crearsi le occasioni da solo, Mauro ha bisogno della ‘balia’. Ciò che è lecito chiedersi è se all’età di 23 anni l’attaccante bianconero era già prolifico come Icardi. E forse, invece di concentrarsi su questi inutili paragoni, si potrebbe aprire finalmente gli occhi per osservare quanto stia facendo Maurito. E’ incredibile. Dopo la telenovela estiva, dopo gli asti con la Curva, Mauro ha già risposto con 14 reti. La migliore risposta che poteva dare ai tifosi nerazzurri.