Vecchi si confessa a PS: “Pioli può rimontare, l’Inter ha valori inespressi. Icardi, Kondogbia e Gabigol…”

Stefano Vecchi, dopo la breve esperienza da head coach dell’Inter, è stato intervistato poco fa negli studi di Premium Sport, dove ha parlato di tanti disparati argomenti, da de Boer a Pioli, per poi soffermarsi sul momento generale nerazzurro, del suo ritorno alla Primavera e su alcuni giocatori particolari allenati per pochi giorni. Ora, però, non c’è assolutamente rammarico nel tornare dai suoi ragazzi:

“È stato un ritorno a casa, perché la mia parentesi in prima squadra è stata talmente veloce che non abbiamo perso l’abitudine. I ragazzi erano un po’ terrorizzati dal mio ritorno, perché nelle squadre ci si può divertire di più quando il ‘capo’ non c’è. In questa settimana in cui ho allenato l’Inter ho trovato un gruppo sano che si è messo a nostra disposizione, una squadra che aveva voglia di essere allenata e desiderosa di rivincite. Abbiamo affrontato allenamenti e partite con grande spirito, perché altrimenti avremmo rischiato delle figuracce. Noi abbiamo portato ordine ed entusiasmo e i ragazzi ci hanno seguito”.

Un parere anche sulla gestione di Frank de Boer, che lui ha dovuto momentaneamente sostituire:

“La squadra ha valori importanti, poi non è semplice portarli in campo. Il fatto di non conoscere il campionato italiano non ha permesso di entrare da subito in sintonia con la squadra e con l’ambiente. Si sono creati dei malumori che io non ho trovato, perché ho visto una squadra dai grandi valori. Affrontare sempre le gare al massimo ti porta a risultati importanti, mentre sottovalutare qualcuno ti costringe a fare gare sotto tono e quindi poi a rincorrere”.

Non poteva mancare l’argomento Gabigol, non fatto giocare nemmeno da lui col Crotone e tema molto scottante degli ultimi giorni

“È un buon ragazzo, ha un bel carattere e delle buonissime qualità tecniche. Il calcio italiano è difficile da interpretare, soprattutto per giocatori sudamericani, lui deve ancora capirlo, ma ho visto grande impegno negli allenamenti. Non è semplice per qualsiasi talento riuscire a imporsi in una squadra come l’Inter. Io l’altro giorno avevo in panchina Eder che è titolare fisso della Nazionale italiana, avevo Jovetic che è un altro talento e Palacio. Gabigol probabilmente ha bisogno di un po’ di tempo”.

Pioli, arrivato al suo posto, si è subito tolto di dosso l’etichetta di normalizzatore. Un passo giusto anche per lo stesso Vecchi:

“Ha fatto benissimo, perché questa squadra ha tanto da dare e ha bisogno di qualcuno che tiri fuori queste qualità. Ha fatto bene a dire così, perché se si continua a essere normali arrivano pochi risultati. Lui se riesce a tirare fuori le qualità può fare una rimonta importante, perché la squadra ha valori inespressi”.

pioli-pensierosoAltro giocatore in cerca di rilancio è Kondogbia:

“Non è capitato nel momento migliore dell’Inter. Sia lo scorso anno dove aveva bisogno di ambientamento, sia quest’anno sta trovando difficoltà nel gioco e nel subire la pressione, soprattutto a San Siro. Però è un ragazzo d’oro, in allenamento dà tanto e questa è la maniera migliore per uscirne fuori. L’ho visto bene, carico: all’interno di un contesto organizzato il suo compito può essere facilitato. È un ragazzo ancora giovane, ma non tutti i giocatori hanno lo stesso carattere e la stessa forza. Ci si dimentica che le emozioni non vanno sempre di pari passo con il talento”.

Chi invece da dimostrare ha poco, è Icardi:

“Ho trovato un trascinatore, quest’anno credo di aver visto come non mai un capitano, mentre gli altri anni era in una fase di rodaggio. È molto giovane, gliel’ho detto anche personalmente: al di là dei gol sta trascinando anche gli altri. È stato sempre sotto i riflettori e sempre ne è uscito fuori, fare il capitano dell’Inter non è facile e ci vuole quel temperamento”.

Non poteva di certo mancare una domanda sul suo futuro, sulla sua presunta voglia di tornare nel calcio dei grandi:

“Una vera squadra per me? Me lo chiedono tutti gli anni a fine stagione. È un obiettivo per tutti gli allenatori, ma all’Inter mi trovo bene con tutto l’ambiente. Mi trovo benissimo e riesco a fare quello che mi piace. A volte, riflettendo, l’ambizione c’è, ma non mi sento sminuito nell’allenare ragazzi di talento in una società come l’Inter. Lo scudetto? Speriamo, siamo in una fase di csotruzione. Abbiamo buone potenzialità e speriamo di costruire un gruppo forte e vero”.

Un augurio finale per il derby, che purtroppo non lo vedrà protagonista:

 “Sarà un derby strano: arriva un Milan che doveva avere qualche punto in meno e che invece è sulla cresta dell’onda, mentre l’Inter doveva essere in alto ma sta attraversando un momento difficile e ha un allenatore nuovo. Bisogna essere dei maghi, se di solito il derby è una partita imprevedibile questo lo è ancora di più”.

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