GdS – La svolta di Mancini, ora l’Inter è a posto fisso

Cambiare non cambiando. L’Inter si è ripresa dai pessimi primi due mesi del 2016 quando Roberto Mancini ha fermato il turnover esaltando il posto fisso. Lo ha decretato marzo, compresa la vittoria (ma solo al 90°) in Coppa Italia contro la Juventus, la miccia di un’Inter che è cambiata completamente, scrive la Gazzetta dello Sport odierna .

FROM JUVE TO JUVE Prendendo in esame le ultime 7 partite giocate dai nerazzurri fra campionato e Coppa si notano la sconfitta di Firenze e quella allo Stadium in campionato. Proprio quell’ultima gara di serie A contro i bianconeri è arrivata la consapevolezza di decidere una strada da parte del tecnico. Dalla gara successiva, ovvero Inter-Juve di Coppa Italia, è cambiato tutto.

COINCIDENZE Ivan Perisic. E’ stato titolare per 5 partite nelle 7 prese in esame e le uniche due volte in cui è subentrato dalla panchina sono arrivate le sconfitte. E in queste sette partite, Stevan Jovetic è stato visto solamente per 3’ più recupero nella gara contro la Samp.

LA COPPIA CHE RITORNA Nelle scelte di Mancini sono prepotentemente tornati due giocatori che con la rivoluzione manciniana non hanno avuto a che fare: Nagatomo e D’Ambrosio. Il primo a breve dovrebbe firmare l’allungamento di contratto. A destra o a sinistra per lui non cambia: Mancio lo ha impiegato in 6 gare e a volte anche nel cambio-campo della ripresa, Mancini ha tenuto il giapponese e l’italiano sulla stessa fascia del primo tempo.  D’Ambrosio di partite ne ha giocate 6 su 7 piazzandosi anche come difensore centrale. Insomma, la coppia venuta dal passato ha convinto.

d'ambro

STESSI INTERPRETI Detto che il fedelissimo è Gary Medel e che Brozovic ha superato Kondogbia nelle presenze in queste ultime 7 gare, eccoci al mondo offensivo. Con Perisic in campo l’Inter è cambiata, con Ljajic è migliorata, Icardi è tornato al gol ed Eder non ha ritrovato la rete ma il campo lo ha saltato solamente una volta. Il cambiamento vero di Mancini è stato bloccare gli interpreti più che il sistema. Una specie di cerchio della fiducia dal quale sono usciti in diversi, da Jovetic a Melo fino a Telles e Santon.

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