Mr Brozo, il centrocampista universale plasmato da Mancini

Di epico, ieri sera, è mancata solo la vittoria, ma la partita di Marcelo Brozovic è stata esemplare: l’ex Dinamo è stato probabilmente il migliore in campo, creando un asse croato magnifico col connazionale Perisic, sublimato dall’azione che ha portato al goal dell’uno a zero. Passaggio filtrante dell’uno e sinistro chirurgico dell’altro.

Non è bastato per vincere, ma i tifosi nerazzurri hanno ammirato lietamente. Brozovic nelle ultime partite ha dimostrato una crescita costante, sia nella fase di possesso che di sacrificio. Partiamo dalla prima, la meno visibile: ieri Marcelo ha sempre dettato il pressing per primo, ha rincorso gli avversari come un forsennato, ha recuperato palloni, vinto contrasti. Il tutto, senza mai perdere lucidità in fase di gestione della sfera.Something-to-ponder-Roberto-Mancini-plots-his-next-move-during-the-FA-Cup-final-with-Wigan

Visione di gioco, capacità di smarcare i compagni e abilità nel resistere all’azione pressione giallorossa.   Piedi e testa, personalità e qualità che si sposano e offrono un abbinamento fantastico. Senza dimenticare la grande propensione a inserirsi in zona goal: sia nel primo che nel secondo tempo ha rischiato il colpo grosso, ma il guizzo vincente non è arrivato. Unico neo, piccolissimo, di una partita in cui l’impronta più evidente è stata la sua.

Mancini sta riuscendo nella sua missione: trasformarlo in un giocatore completo in grado di evolversi dal ruolo di semplice comprimario e diventare un vero condottiero, per un reparto e per una squadra interi.

Impostazioni privacy