GdS – Mancini: colpa sua?

Il derby ha raccontato la storia di due allenatori cresciuti molto vicino, uno in crisi e l’altro che fino al 2015 stava creando qualcosa di speciale, Mihajlovic e Mancini escono dalla stracittadina completamente diversi, il primo ora ha una squadra, l’altro la sta perdendo.

Scrive La Gazzetta dello Sport che Mancini è al ventesimo cambio di formazione su ventidue giornate, una sorta di mancanza di posto fisso che se all’inizio era visto come un bene, tutti i giocatori si sentivano partecipi, ora è un male perché gli stessi giocatori vagabondano in campo senza idee.

Hanno provato un esordio di Eder come quello di Snejider, pura blasfemia paragonare quelle due squadre, specialmente a livello di carattere e attributi, questa Inter non ha più la miglior difesa e da gennaio è passata da 1,33 gol a partita allo 0,5, con una percentuale realizzativa del 4%, incontrando Sassuolo, Carpi e Milan tra le altre.

Serenità che manca poi in certi elementi, da Santon a Juan Jesus, usciti quasi terrorizzati dall’intervallo, a Icardi, che entra depresso e dopo il rigore vorrebbe sotterrarsi, con un rapporto che rischia di ricordare quello con Mazzarri, un organizzazione traballante mista all’isterismo, vedi il cazziatone ricevuto da Brozovic nel derby unito alle uscite poco “british” del Mancio.

Ed ecco il british, con richiamo all’Inghilterra sperando che le sirene della Premier non catturino ancora una volta Mancini, perché al momento, senza 11 titolari fissi e con una squadra impantanata su se stessa, se chiamasse una big d’oltremanica la risposta di Mancini sarebbe si, anzi, yes.

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