L’importanza di essere Icardi, il riferimento che non deve mai mancare

La prima punta o il centravanti o semplicemente l’attaccante, è il più pratico tra gli attori di una squadra di calcio. E’ il finalizzatore, quello che conclude l’azione, che mette la ciliegina sulla torta. Da sempre sono quelli che finiscono in copertina, quelli dagli ingaggi più alti e quelli di cui si vendono più magliette.

Al di là dei giornali e del merchandainsing, l’attaccante non è solo quello che mette la palla in rete. Certo, è l’obiettivo principale, ma c’è tanto lavoro in più in una prima punta. Lavoro di sponda, difesa della palla, aiuto ai compagni in mezzo al campo e profondità alla manovra. E’ importante che l’attaccante si muova bene negli spazi di riferimento, così da creare spazi per i compagni, da suggerire i movimenti e impegnare i centrali di difesa.

Tutti compiti conosciuti questi, che anche se non finiscono nel tabellino, sono importanti quanti i gol, forse perchè i gol sono frutto anche di tutto ciò. Ed è questo il lavoro che Icardi può e sa fare benissimo. Nel match di ieri con la Juve, vedevamo Biabiany sulla destra e Jovetic e Ljajic che svariavano nel centro-sinistra, senza sapere bene cosa fare. Abituati per caratteristiche a partire da dietro, ad andare a prendere il pallone sulla trequarti, spesso si ritrovavano con la palla tra i piedi e poche idee da mettere in gioco. Difficile che Jovetic possa creare qualcosa se riceve palla a 40 m dalla porta avversaria, con un esterno largo a destra e uno a sinistra. Serve chi svolge il lavoro da prima punta.

Icardi è fondamentale in questa Inter, anche quando tocca 5 palloni. Serve per i movimenti che fa, per il peso specifico che ha una punta come lui e per come può infastidire i centrali avversari. Bonucci ieri, centrale della difea a 3 bianconera. non è mai stato attaccato, se non sporadicamente quando riusciva un 1-2 tra Jojo e Ljajic o se Biabiany tagliava il campo in accelerazione. Ma non basta, perchè in avanti mancava il riferimento sui cui appoggiarsi o che creava gli spazi per penetrare la difesa.

Non si può sempre sperare nella giocata eccezionale. Servono anche i gol brutti, non facili, ma brutti, che un attaccante come Maurito, che ci ha abiutuati anche a gol molto belli, sa realizzare e che senza di lui vengono meno perchè è compito del centravanti realizzarli.

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