Javier Zanetti, alla seconda stagione da vice presidente dell’Inter, resta per distacco il più amato dai tifosi nerazzurri. A conferma di questo, la grandissima presenza dei tifosi arrivati ieri a San Siro per la presentazione del dvd “Zanetti story”, dove si narra dall’inizio alla fine tutto quello che si può sapere sul numero 4 nerazzurro (maglia ritirata, sarà per sempre lui il numero 4). Sulla presentazione e su tanti altri aspetti, Zanetti ha risposto alle domande di GQ.com, parlando della sua storia appena uscita in dvd, dell’Inter di Mancini e di come se la passa ora da vice presidente.
Al San Paolo la fascia di capitano è passata dal braccio di Icardi a quello di Guarin, poi è toccato a Medel. Lo scorso anno la portava Ranocchia. La sua è un’eredità pesante?
“Credo che ognuno debba fare il suo percorso. Ora tocca a Muaro. Quando venne il mio momento la presi come una bellissima responsabilità, ma i primi tempi non furono semplici. L’importante è essere se stessi. Il rispetto si guadagna così”.
Prendendo in prestito le parole di un coro dei tifosi nerazzurri, continua a “dribblare come Pelè” o gli scarpini sono stati appesi al chiodo anche lontano dai riflettori?
“Mi alleno quotidianamente e gioco con i miei amici. Grazie a Francesco Toldo ho anche l’occasione di scendere in campo nelle partite di Inter Foverer”.
Un salto alla Pinetina, invece, mai?
Una parte del ricavato della vendita dei dvd di Zanetti Story servirà a finanziare i progetti della Fondazione P.u.p.i., il modo con cui lei è vicino ai bambini argentini che vivono in condizioni disagiate.
“Abbiamo grandi idee e speriamo di continuare sulla strada intrapresa quasi quindici anni fa. Attualmente portiamo avanti tredici progetti e a Natale, come ogni anno, organizzeremo una partita in Argentina per sostenere il lavoro della Fondazione”
This post was last modified on 4 Dicembre 2015 - 19:37 19:37