Cds – Inter, squadra che vince si cambia

Finora sono 5 i moduli di gioco che Mancini ha alternato nella sua Inter, giocando indifferentemente con la difesa a 3 e a 4, cambiando spesso e volentieri il centrocampo e il numero delle punte in avanti, smentendo chi dice che “squadra che vince non si cambia”.

Si cambia eccome, il Corriere dello Sport riporta come il Mancio sia partito col 4-3-3 in Inter-Atalanta con Gnoukouri, Medel, Kondogbia e Brozovic trequartista, sino a Palacio-Icardi col Torino.

Margini di miglioramento ampi in chi ancora non ha trovato la quadratura del gioco ma che ha i risultati come prova di difesa ermetica, squadra pronta a passare dal rombo di centrocampo quando mancavano Melo e Perisic, impostando poi il croato sulla trequarti, sino al primo esperimento di 3-5-2 fallito clamorosamente con la Fiorentina.

Quello con i viola è l’unico passo falso stagionale, ripartendo poi con il rombo contro la Sampdoria, il 4-2-3-1 con Juve e Palermo e per chiudere il cerchio, ancora 3-5-2 contro il Torino.

La prova che i moduli vengono fatti in base ai giocatori sta nel fatto che Mancini non ha esterni di ruolo, Biabiany va usato col contagoccie dopo un anno di attività, Ljajic e Perisic sono adattabili, in attesa che l’attacco, in fase minimo indispensabile, svegli Icardi e dia ulteriore quadratura di gioco, in attesa di ulteriori sorprese del Mancio.

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