Stankovic: “Questa è casa mia. A Bologna obbligato a vincere. Con Mourinho…”

Dejan Stankovic è stato intervistato da Corriere Tv al centro sportivo di Appiano, trattando vari temi, dai gol spettacolari a Mourinho, concludendo con un tema difficile come la guerra:

Benvenuti a casa mia: Sono tornato a casa e dopo il calcio giocato, adesso ho un altro ruolo, che mi fa piacere: first team club manager. Significa che arrivo dalla società per fare collegamento con lo spogliatoio, i giocatori, lo staff tecnico. Sto tutti i giorni qua, cercare di trasmettere la mia esperienza”.

RISULTATI – “Questo pareggio a Palermo non ci voleva, ma adesso si va a Bologna e sei obbligato a vincere. Ero quello dei gol nelle gare importanti? Le gare importanti sono per i grandi giocatori. Non dico per me ma in generale per i campioni. Milan, Juve, sono partite dove devi stare sul pezzo”

GOL SPETTACOLARI“Il gol di Florenzi? Anche quello è bellissimo e complicatissimo. Sono gol pazzi, che ti vengono in un attimo. Ti arriva in quell’attimo la coordinazione e tac. Le foto qui ad Appiano? Qua ci sono Cambiasso, fratello Materazzi e il generale Figo”.

CHAMPIONS LEAGUE– “Eravamo tanti sopra i 30. Era l’ultimo treno, io piangevo come Materazzi, Pupi stesso. Mi viene ancora la pelle d’oca a pensare a quanta voglia avevamo di alzare questo trofeo.

MOURINHO – Con lui anche quando non giocavi stavi bene, eri felice. Se giocavi 5-10-15 minuti o 40 o 90 eri sempre pronto mentalmente. Mancio? Anche più di un fratello maggiore, uno zio”.

IL TITOLO A TAVOLINO“I nostri punti erano quelli, sono bastati per vincere il titolo. Noi non abbiamo fatto niente di illegale, abbiamo fatto il nostro campionato. Poi quello che è successo mi auguro che non succeda mai più per il calcio italiano”

MIHAJLOVIC – “Sono i nostri cugini ma sono contento per lui. Anche in difficoltà vedo la sua mano, il suo carattere. Vedo che offendono il suo carattere ma sbagliano”.

LA GUERRA – “Ero piccolino, la guerra è bruttissima. La guerra, come l’amore, si fa in due. Mi auguro che non succeda mai più. ci sono stati i bombardamenti nel ’99, io ero alla Lazio e abbiamo smesso di giocare e abbiamo pensare alla nostra famiglia. La Jugoslavia si è riunificata all’Inter? E’ una sintonia normale, naturale. Stiamo bene insieme, ci rispettiamo. Ho tanti amici macedoni, bosniaci. Goran è un fratello. Io non calcolo mai se uno è sloveno, serbo. Qui vanno tutti d’accordo: Handanovic, Perisic, JoJo. Quanto sarebbe forte una Jugoslavia oggi? Eh certo, farebbe paura. Vorrei vedere però il ct con tutti quei fenomeni. Ci vorrebbe uno con palle quadrate”.

 

Impostazioni privacy