Una pre-season avara di soddisfazioni per l’Inter: fino a che punto è lecito preoccuparsi?

Quattro sconfitte su sei partite, peraltro ko consecutivi. Zero gol segnati e sei subiti nelle ultime quattro gare. Le uniche due vittorie ottenute dai ragazzi di Mancini in questo pre-campionato sono state ottenute nelle prime due uscite contro gli Stuttgartes Kickers (3^ divisione tedesca) e il Carpi (neo-promosso in Serie A) e peraltro in queste due partite (con tutte le attenuanti del caso) sono stati comunque ben sei i gol subiti da due compagini comunque non di primo piano.

Certo, le successive sconfitte sono arrivate spesso contro avversari di livello come Bayern Monaco, Milan, Real Madrid e Galatasaray ma nelle ultime stagioni mai i nerazzurri hanno ottenuto risultati così deludenti nella pre-season. In effetti però viene anche da pensare come fino allo scorso anno tutte le ambizioni alimentate nelle positive amichevoli estive sono state regolarmente demolite alle prime difficoltà nelle gare ufficiali. Tutti dunque firmerebbero per queste sconfitte in cambio di una stagione non da horror come le ultime tribolate annate.

Proprio Mancini è il primo a essere (almeno a sua detta) tranquillo per quanto concerne i risultati di queste partite di luglio e agosto, anche perchè è inutile negare come ciò che contano poi sono i risultati nelle partite ufficiali mentre i tabellini di mezza estate se li porta via il vento. Però i dati sono lampanti: ci sono delle serie difficoltà a mettere la sfera nel sacco e quelle poche occasioni che si riescono a creare nell’arco dei novanta minuti vengono malamente sprecate. Puntualmente, sono gli avversari a non perdonare nelle loro chance da rete ed ecco serviti i quattro ko consecutivi. Un copione già visto, soprattutto lo scorso anno.

Occorre che Maurito recuperi presto freschezza e freddezza, che Palacio entri in forma entro l’inizio di campionato e che Jovetic si integri presto nell’idea di gioco del Mancio. Se non si fosse gestita con troppa fretta la questione-Shaqiri, magari in queste partite ci sarebbe stata occasione di testare lo svizzero, pur nell’attesa di eventuali offerte per lui. Ahimè si è preferito conclamare le intenzioni del club mettendo quasi “fuori rosa” il giocatore e in questo modo ogni possibile sostituto (Perisic) dovrà attendere degli sviluppi di questa ormai spinosa trattativa in uscita.

Gli ingranaggi in difesa sono ancora da oliare ma le individualità di Murillo e Miranda sono sembrate già nei pochi minuti giocati finora più affidabili e con margine di crescita rispetto alla sventurata coppia Ranocchia-JJ ai quali è spesso stata rimproverata soprattutto la mancanza di cattiveria e di concentrazione. C’è ancora l’incognita del terzino sinistro ma se Mancini dovesse convincersi a dirottare Santon sulla sinistra le corsie sarebbero potenzialmente coperte, fermo restando che Montoya debba ancora entrare in condizione e sarebbe ingiusto svalutarlo dopo le prime non esaltanti prestazioni. In ultimo luogo manca un reale filtro davanti alla difesa: Kovacic ha la qualità ma non i tempi per farlo, Medel ha i tempi ma non la qualità necessaria. Ennesimo rebus al quale forse solo il mercato (o un exploit di Gnoukouri) potrebbero dare una risposta.

Mancini è stato chiaro: “Quando ci sarà da segnare lo faremo senza problemi, ci faremo trovare pronti per le partite che contano”. Da circa 9 mesi tutto l’ambiente nerazzurro ha dato carta bianca al tecnico jesino, perchè non continuare? Inutile fasciarsi la testa prima di cadere, soprattutto quando si cade sotto il cocente sole estivo.

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