Davide Santon, il ritorno del figlio prodigo e i tatuaggi del triplete

“Quando tra dieci, quindici anni, Davide avrà 200-300 partite con l’Inter e sarà il nuovo Zanetti”. Queste le parole di Josè Mourinho sul bambino, Davide Santon qualche anno fa. Nel frattempo il giovane terzino è emigrato in Inghilterra al Newcastle. Ma scherzo del destino, proprio nell’ultimo giorno di calciomercato è tornato all’Inter. Che la profezia di Mourinho non si avveri?

Debuttò in un freddissimo Inter-Roma di Coppa Italia nel gennaio 2009. In quella gelida sera non tremò, giocando una partita esemplare. Poi l’esordio in Champions contro il Manchester. Santon contro Cristiano Ronaldo, e il portoghese ebbe pane per i suoi denti.

Qualche tempo fa in un’intervista alla Gazzetta dello Sport le frasi che non ti aspetti: “Sono milanista da sempre. Tornerei in Italia per andare ai rossoneri”. Sono passati parecchi mesi e Santon è tornato in Italia. Ma è tornato all’Inter. 

Molti sicuramente gli faranno notare quelle sue dichiarazioni, magari accusandolo di incoerenza. Ma in fondo il “bambino” è stato forgiato dai colori nerazzurri, che gli hanno cambiato per sempre la vita. Non a caso Davide ha sulla pelle dei ricordi indelebili della sua prima esperienza all’Inter. Sul braccio sinistro ha tatuato lo scudetto con l’Inter, il 17° nonchè suo primo. Sul braccio destro la Champions League, simbolo del triplete, con quella data indelebile: 22-05-2010.santon dTatoo Santon

 

Il destino ha voluto che tornasse nella sua vera casa. Bentornato Davide Santon.

Impostazioni privacy