Mancini: ”Guarin e Kovacic i miei uomini chiave”

E’ il giorno di vigilia del derby e per Roberto Mancini rappresenta anche il ritorno sulla panchina nerazzurra dopo sei lunghi anni, nei quali ha portato la propria esperienza sia al ricco Manchester City degli sceicchi che al Galatasaray.

Un rientro voluto da tutta la dirigenza dopo gli scarsi risultati ottenuti in questo avvio di stagione da Walter Mazzarri che hanno amplificato un idillio mai scoccato con il popolo interista a causa di una mentalità forse troppo provinciale e un gioco latente per gran parte della sua gestione.

Ora è il giorno di Roberto Mancini che, in conferenza stampa, ha espresso le prime sensazioni sulla sfida di domani sera: ”Sarà una partita importante contro una grande squadra. Ho avuto solo quattro giorni di tempo per preparare la partita ma abbiamo provato diverse cose e spero di avere già un feedback già a partire dal derby; sono molto fiducioso”.

In primis ci sarà un cambio di modulo con alcuni giocatori che potranno avere un ruolo chiave nell’economia del gioco: ”Mazzarri è un bravissimo allenatore e ha optato per la difesa a tre con questa squadra. Io prediligo più la difesa a quattro ma, aldilà della disposizione tattica conteranno altri fattori per recuperare posizioni in campionato. I requisiti fondamentali sono qualità e mentalità vincente che deve essere sempre presente, persino in allenamento se l’obiettivo deve essere quello di migliorarsi giorno dopo giorno”.

Miglioramenti che il nuovo tecnico si aspetta soprattutto dalle pedine chiave del suo mosaico: ”Guarin è un grande centrocampista che ha tra le sue caratteristiche quella del gol. Dovrà sviluppare di più il rendimento nelle due fasi ma questa qualità è importante per noi. Kovacic è un talento cristallino e spetterà a lui, e a me ovviamente, trovare la soluzione giusta per farlo rendere al meglio. Secondo me è un giocatore d’attacco che deve sfruttare a fondo le sue giocate soprattutto negli ultimi 30 metri, avendo come obiettivo la porta avversaria e l’ultimo passaggio per il compagno”.

Di fronte avrà un tecnico alla prima esperienza che ha incontrato molte volte da giocatore: ”Inzaghi è stato un grande attaccante e ora gli è capitata un’opportunità unica che lui è stato bravo a sfruttare. E’ giovane e avrà modo di migliorare e in questo senso il Milan lo supporta molto nel suo lavoro quotidiano. Quando si è alla prima esperienza si pensa di sapere tutto e non sbagliare mai, solo col tempo ci si affina anche come allenatori”.

Un esordio sicuramente affascinante e difficile ma che Mancini vede come una cosa positiva: ”L’anno scorso con il Galatasaray ho esordito contro la Juventus in Champions League a Torino ed abbiamo strappato un pareggio poi risultato decisivo ai fini della qualificazione. Penso che questo tipo d’esordio sia un bene in quanto dà subito le giuste motivazioni per cominciare al meglio la buona avventura”.

 

 

 

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