Restyling di San Siro in stand by. A rischio la finale di Champions League 2016?

La Uefa, tramite il suo delegato italiano, ha già richiamato il Comune di Milano, proprietario del “Meazza”, per il rallentamento nella realizzazione del cronoprogramma di interventi di modernizzazione dello stadio milanese. Un «piano di manutenzione straordinaria e innovazione» che deve essere realizzato da M-I Stadio, la società fondata da Milan e Inter per la gestione dell’impianto. Un piano da 60 milioni di euro in quattro anni (dal 2012 al 2016), a scomputo dell’affitto che le società calcistiche milanese pagano ogni anno al Comune, indispensabile per consentire a San Siro di ospitare l’ultimo atto della Champions League 2016.

Il richiamo dell’Uefa a Palazzo Marino arriva alla vigilia dall’assegnazione della finale di Champions del 2016. Entro aprile, a quanto si apprende, l’organismo calcistico dovrà fare la sua scelta e pretende precise garanzie sulla realizzazione dei lavori di restyling del Meazza nei tempi concordati. Nel mirino, in particolare, c’è l’appalto da 12 milioni di euro per la risagomatura del primo anello arancio. Un’opera che prevede l’allargamento delle dimensioni dei seggiolini con la contestuale perdita di duemila posti a sedere. La gara è già stata fatta, le offerte sono arrivate. Ma non è stata ancora nominata l’apposita commissione che dovrà decidere a quale impresa assegnare i lavori. Uno stallo che di fatto ha bloccato i lavori, che sarebbero dovuti partire già in primavera.

Un ritardo che ha messo in allarme l’Uefa. Entro l’estate del 2015, infatti, la federazione calcistica europea vuole avere l’esatta piantina dello stadio, con tutti i settori già riqualificati secondo gli standard previsti per gli stadi che possono ospitare una finale di Champions. Il motivo? La vendita dei biglietti e l’assegnazione degli sky lounge parte già un anno prima del giorno della finale. Questione di business. L’Uefa non può permettersi di avviare la macchina della Champions senza avere la certezza che i lavori si concluderenno tutti alle varie scadenze indicate nel progetto di riqualificazione del Meazza. Su questo punto i dirigenti calcistici europei non scherzano: o ci sono garanzie su San Siro o sarà scelto un altro stadio già pronto per ospitare la finalissima che si terrà l’ultimo sabato di maggio del 2016, cioè il 28 maggio.

La finale al Meazza è a rischio. Ma perché? Per quale motivo il piano di lavori ben avviato nel 2012 si è improvvisamente bloccato? Da Palazzo Marino fanno capire che molto dipende dalla fase di transizione nella dirigenza di Inter e Milan. In particolare il cambio di presidenza della società nerazzurra, con il passaggio di consegne tra Massimo Moratti ed Erick Thohir, pare abbia avuto immediate ripercussioni sulle pratiche relative ai lavori in corso a San Siro. Anche se di recente Thohir ha annunciato l’intenzione dell’Inter di studiare un piano ancor più ambizioso dell’attuale per la riqualificazione dello stadio. Quanto al Milan, la società di via Turati, a parte i rapporti non sempre idilliaci tra Adriano Galliani e Barbara Berlusconi, negli ultimi mesi è sembrata più concentrata a pensare a un progetto per un nuovo stadio nell’area del post-Expo 2015 che ai lavori di ristrutturazione straordinaria del Meazza.

 

Fonte: Il Giorno

 

 

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