Dalla cadetteria al sogno Europa: ecco l’identikit del Verona di Andrea Mandorlini

La sfida in programma sabato sera al “Bentegodi” contro il sorprendente Verona di Andrea Mandorlini potrebbe rappresentare un vero e proprio spartiacque nella stagione nerazzurra. In seguito alle ultime soddisfacenti prestazioni e arrivati ad un punto dalla Fiorentina, l’obiettivo rimane quello di agguantare il quarto posto occupato momentaneamente dai viola e raggiungere il più presto possibile il traguardo europeo, gettando così solide basi per il prossimo futuro.

Una meta che clamorosamente potrebbe essere centrata anche dalla neopromossa formazione scaligera che, nonostante il calo di rendimento avvenuto nelle ultime uscite contro Bologna e Parma, sta indubbiamente vivendo un’annata da assoluta protagonista con 40 punti ottenuti e un settimo posto con vista Europa distante solo tre lunghezze.

Grandi meriti vanno assegnati all’ex difensore nerazzurro che, al termine di una sofferta ma meritatissima promozione, sta guidando in maniera eccellente e spensierata i propri ragazzi anche nella massima serie proiettando squadra, società e tifosi verso lidi impensabili solo pochi mesi fa.

Un 4-3-3 sfrontato come marchio di fabbrica che si basa su un’ossatura molto solida, capace sia di reggere l’urto delle compagini più blasonate (2 a 2 contro la Juventus ndr), sia di esprimere un calcio orientato alla fase offensiva senza, però, mai trascurare il giusto equilibrio tattico in fase di non possesso.

Una ricetta vincente dove i pochi ma decisivi innesti hanno reso la formazione scaligera una delle realtà più belle di questo campionato. Tra questi spicca sicuramente Luca Toni, giocatore che sta riscoprendo l’elisir di eterna giovinezza grazie ai 13 centri realizzati finora e ad una fame di gol che appare ancora insaziabile.

Altra pedina che sta facendo le fortune del Verona è il giovane argentino Juan Iturbe. L’esterno d’attacco, in prestito dal Porto, sta disputando un campionato da assoluto protagonista (5 gol), attirando su di sè le mire dei più grandi club europei (tra cui la stessa Inter).

Rispetto al girone d’andata, c’è da segnalare la partenza anticipata di uno dei pezzi pregiati della squadra. Stiamo parlando di Jorginho, fulcro del centrocampo veneto di inizio stagione e passato alla corte di De Laurentiis per una cifra attorno ai 10 milioni.

Una rinuncia per certi versi inevitabile che, comunque, non ha fatto perdere eccessivo smalto e convinzione ad una piazza euforica e desiderosa di raggiungere uno storico piazzamento europeo dopo gli ultimi anni di cadetteria.

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