Contro il Torino un Cuchu old style. Adesso l’Inter riflette sul rinnovo

L’importantissima vittoria di domenica pomeriggio contro il Torino ha confermato i progressi che la squadra di Mazzarri aveva già messo in mostra nell’insidiosa trasferta di Roma della settimana precedente proponendo, per lunghi tratti della gara, una manovra più fluida e una compattezza benaugurante per questo finale di stagione.

Un’ultima parte di torneo nella quale l’Inter potrà finalmente contare anche sulla saggezza, l’esperienza e il carisma di Esteban Cambiasso. Il Cuchu, alla sua seconda presenza consecutiva da titolare dopo lo stop forzato causa stiramento, si è assicurato la palma di migliore in campo contro i granata, guidando con personalità i compagni per tutti i novanta minuti e impreziosendo la sua partita con l’assist per il gol-vittoria di Rodrigo Palacio.

L’ottima prestazione fornita dal centrocampista argentino non è passata inosservata ai due presidenti del club Massimo Moratti ed Erick Thohir che, al termine del match, hanno voluto esprimere tutta la loro soddisfazione e gratitudine verso un campione che per dieci anni ha dato tutto alla causa nerazzurra, mostrando grande cuore e passione per il club.

Se il livello di Cambiasso dovesse rimanere tale da qui a fine stagione le possibilità di rinnovo contrattuale aumenterebbero in maniera esponenziale proiettandolo, dopo i probabili addii di Walter Samuel e di Javier Zanetti (destinato a vestire i panni di dirigente, ndr), al ruolo di unico senatore superstite dell’era post mourinhana.

L’obiettivo della presidenza e del mister, però, sarebbe quello di un impiego part-time per il Cuchu, che avrà sia la possibilità di incanalare le energie verso un numero minore di appuntamenti sia l’assoluta necessità di fare “da chioccia” al nuovo playmaker che la dirigenza di corso Vittorio Emanuele sceglierà nel corso della lunga sessione estiva di trattative.

Un profilo tutto nuovo che, obbligatoriamente, dovrà conciliare leadership, senso tattico e qualità tecniche, per onorare al meglio il difficile testimone che Cambiasso lascerà in eredità.

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