Palacio: “Juve più forte, ma nella serata giusta possiamo giocarcela con chiunque. La nostra dimensione…”

Juve-Inter sarà anche la sfida tra due fuoriclasse argentini come Rodrigo Palacio e Carlos Tevez. Alla vigilia della sfida di Torino, il Trenza ha parlato ai microfoni de La Stampa del suo connazionale e della partita che attende i nerazzurri. Ecco le sue parole:

Il rendimento di Tevez nella Juve la sorprende, dopo le stagioni in cui un po’ in ribasso?

“Carlitos è un campione, sapevo che avrebbe fatto bene con le sue qualità. La vera sorpresa per me è Gervinho che sta dando molto alla Roma: ha un modo di giocare e un ruolo che non si vedono spesso in Italia”.

Juve e Roma. Lo scudetto è una questione tra loro?

“La classifica è giusta. La Juve è la più forte, la Roma le sta appena un passo dietro come qualità. Ma in generale tutti quanti abbiamo le posizioni e anche i distacchi che meritiamo”.

Anche l’Inter?

“Ci mancano alcuni punti per qualche ingiustizia che abbiamo subito e qualche rigore che dovevano darmi. Però credo che la nostra dimensione oggi sia questa”.

Vivete un momentaccio. L’impressione dall’esterno è di una società e di una squadra sbandate: è così?

“Ci rendiamo conto delle difficoltà e ci alleniamo molto con la fiducia di superare questo periodo e andare oltre. L’inizio di campionato ha falsato un po’ le prospettive, ci ha illuso che si potesse restare attaccati alle prime della clasifica nonostante fosse un anno di transizione”.

Poi cosa è successo?

“Siamo finiti in una campionato anomalo. Quelle che ci stanno davanti tengono un ritmo troppo alto per noi, adesso. Non perdono mai, vincono quasi sempre: non dovremmo sbagliare mai nulla”.

È possibile che ci riusciate almeno a Torino?

“Non siamo una piccola squadra. Nell’Inter ci sono valori che quando riusciamo a esprimere ci mettono alla pari con chiunque e siamo stati i primi a portare via punti alla Juve. Nella serata giusta possiamo fare l’impresa anche in casa loro e sarebbe la svolta nella stagione: ci ridarebbe slancio”.

Il pareggio dell’andata cosa ha insegnato?

“Che bisogna mettere pressione alla Juve, non lasciarla giocare perché appena molli ti castiga. Dovremo aspettarla senza essere troppo attendisti. Ci vuole intelligenza”.

La Juve ha segnato 51 gol, l’Inter 38. La Juve ha 4 uomini tra i primi 25 goleador, l’Inter ha soltanto lei. Sta qui la differenza?

“Loro sono una grande macchina d’attacco, hanno una mentalità offensiva ma l’abbiamo pure noi”.

Si dice: Palacio là davanti è troppo solo. Lo pensa anche lei?

“A Mazzarri sono mancate molte opzioni e per colpa degli infortuni sono stato spesso l’unica punta. Per qualunque squadra è ovvio che con più attaccanti le attenzioni dei difensori si dividono e ci si muove in maniera diversa, con più varietà”.

Vucinic sarebbe stato un buon compagno di viaggio?

“È un grande giocatore, con molta esperienza, sarei stato contento di giocargli insieme. Ma avremmo perso Guarin che per l’Inter è molto importante”.

Com’è il suo rapporto con Thohir?

“L’ho visto poche volte, ci siamo salutati con rispetto. Parlargli? Non conosco l’inglese e poi non sono il tipo che cerca il contatto con i dirigenti o che frequenta la sede: sono uno tranquillo, mi piacciono i rapporti cordiali tuttavia credo che tutto quello che conta è ciò che si dimostra sul campo”.

Tevez viaggia verso lo scudetto, lei ha un sogno che teme di non realizzare prima che finisca la carriera?

“Vorrei tornare in Argentina dopo aver alzato una Coppa Europea come è riuscito a Carlitos con il ManchesterUnited. Capisco che sembri impossibile per chi sta in un club italiano visto che neppure la Juve fa strada in Champions League tuttavia credo che qualcosa stia cambiando, la serie A quest’anno ha richiamato più campioni e quanto è successo alla Juve è stato solo un incidente: ma si può pensare che fosse più debole del Galatasaray?”.

 

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